I grandi artisti partecipano da sempre alla definizione di nuovi modelli di identità dovuti all’assimilazione da parte della società dei cambiamenti che segnano le rivoluzioni storiche da tutti i punti di vista. L’edizione 2023 del Salone del Mobile ha visto designers e istituzioni mettere in discussione un mondo che si dirige verso il collasso climatico, dominato da un sistema che incoraggia il consumo e da valori che favoriscono sempre più le disuguaglianze, proponendone dei percorsi alternativi. Così Loro Piana Interiors e Cristián Mohaded immaginano un mondo che dà priorità alla connessione e al rispetto del nostro pianeta; Bottega Veneta e Gaetano Pesce omaggiano i panorami strabilianti e selvaggi delle montagne d’Este e le praterie americane. In una miscela perfetta di forma e funzione, di attivismo e estetica, il design diventa uno strumento per raccontare una storia, quella del nostro pianeta, intrinseca di pura spiritualità e gioia mostrando qualcosa che non è mai stato fatto prima e sollevando domande sul nostro futuro e sul posto che occupiamo su questa terra.
Per questa nuova edizione del Salone, Bottega Veneta rinnova la sua collaborazione con l’architetto, designer e artista Gaetano Pesce, una personalità di rilievo in ciascuno dei suoi campi d’attività, una figura multidisciplinare dall’intento iconoclastico che, nonostante una carriera di sette decenni, ancora rifiuta di essere ridotto e quantificato. Pesce ha creato un’installazione unica, intitolata “Vieni a Vedere”, all’interno del negozio Bottega Veneta di via Montenapoleone. L’installazione immersiva occupava l’intero negozio e servendosi di resina e tessuto ha creato un’esperienza unica alla scoperta del linguaggio della rappresentazione, in un tentativo di aprire nuove strade al design. Avvalendosi della figurazione e delle narrazioni personali piuttosto che di quelle puramente funzionali, le borse di Pesce fanno ricorso ad elementi idiosincratici sia in termini di artigianato che di creatività. Ispirate alle montagne e alle praterie, rievocano gli anni della sua giovinezza in Italia, nei pressi delle montagne a Este, e le praterie americane, un riflesso del luogo dove vive oggi.
Loro Piana Interiors ha portato i colori e paesaggi mozzafiato delle Ande a Milano con “Apacheta”, il nuovo progetto dell’artista e designer argentino Cristián Mohaded. Le apacheta, cumuli di pietre che abitualmente segnano sentieri e passaggi sulle Ande, sono diventate il punto di partenza del percorso di Mohaded, che ha quindi omaggiato la natura con un approccio sostenibile. I paesaggi ricchi di contrasti della Catamarca, dove si contrappongono imponenti rocce spigolose, fiumi, lagune bianche e rosse, rami di cespugli che diventano cristalli di sale, hanno ispirato il paesaggio onirico progettato da Cristián Mohaded e Loro Piana Interiors. Il Cortile della Seta è stato trasformato in uno spazio fantastico in cui si ergevano dal suolo dodici torri; irregolari, spigolose, apparentemente instabili, le pietre sono state ricoperte di tessuti provenienti da vecchie collezioni di Loro Piana Interiors. Il paesaggio delle apacheta diventa un invito al dialogo sulla sostenibilità e sulla possibilità di riutilizzare i materiali di scarto, conferendo loro un pregio del tutto nuovo.
Infine, diventare un appuntamento fisso nel programma Milano Design Week, costruendo un pubblico e alimentando le aspettative è un’impresa che, al sesto anno, Louis Vuitton può dire di aver compiuto. Dal suo debutto nel 2012, la collezione Louis Vuitton Objets Nomades, composta da mobili e oggetti creativi e funzionali, è cresciuta fino a raggiungere oltre sessanta pezzi firmati da un numero crescente di designer internazionali. Gli undici nuovi Objets presentati in occasione della Milano Design Week sono stati esposti in uno spazio allestito nello storico Palazzo Serbelloni. Gli Objets Nomades sorprendono: uguali a sé stessi e in evoluzione, ascritti a quel topos del viaggio che per la maison è un luogo sicuro, un approdo alle meraviglie, si arricchiscono di volta in volta di nuove firme, riflettono sul savoir-faire dell’artigianato, inquadrandolo nella dimensione del progetto, giocando con i classici dell’arredamento ripensandoli in prospettiva del presente.