Cortesi Gallery presenta nella propria sede milanese di Palazzo Morigi, la mostra Arnaldo Pomodoro: il movimento possibile, a cura di Alberto Salvadori, realizzata in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro. La mostra è un’affascinante incursione nella straordinaria carriera di uno degli artisti più significativi del nostro tempo attraverso un percorso che esplora aspetti meno noti del lavoro dello scultore. Sono presenti sia le sculture bronzee che rappresentano le forme elementari dei solidi geometrici sia opere di diversi formati e materiali che permettono di esaminare la relazione costante della ricerca di Pomodoro a partire dalla micro-dimensione, quindi dalla progettazione e realizzazione dei primi gioelli, fino ad interventi di natura architettonica e paesaggistica.
La mostra offre al pubblico l’opportunità unica di esplorare gli esordi e le tappe più importanti della carriera dell’artista, presentando per la prima volta un gruppo di opere inedite realizzate a partire dalla seconda metà degli anni ’50.
Fin dagli esordi della sua carriera Arnaldo Pomodoro è stato sempre presente al divenire delle ricerche e movimenti artistici a lui coevi, cogliendo al meglio lo zeitgeist del tempo. Questi anni sono infatti caratterizzati da una spinta entusiasta, intensa e prolifica, di incontri viaggi e aperture. Il suo primo viaggio negli Stati Uniti, nel 1959, si rivela un momento fondamentale durante il quale Pomodoro intuisce che una novità permeava la scena artistica della West Coast, con particolare riferimento a Los Angeles e San Francisco, che diventeranno qualche anno dopo il polo centrale del suo agire.
Il risultato di tale intuizione è evidente nelle opere a parete piene di energia interiore – che rielaborano linguaggi a lui vicini come l’informale o il gesto intrinseco nella materia di Burri – attraverso l’utilizzo e la sperimentazione anche di materiali eterodossi alla tradizione. La mostra offre al visitatore la possibilità di comprendere come Pomodoro sia in grado di trovarsi a suo agio in qualsiasi contesto di forme e dimensioni. Dalla bidimensionalità delle opere a parete come Presenza interrotta e Mondano e la sua ombra, alla tridimensionalità delle Colonne del viaggiatore, passando da gioielli e ornamenti, fino a interventi paesaggistici come il Progetto per il nuovo cimitero di Urbino.
Il percorso espositivo dà inoltre conto di amicizie e collaborazioni con poeti come Paolo Volponi, Attilio Bertolucci ed Emilio Villa, grazie a straordinari libri d’artista che mostrano quanto la narrazione e la scrittura siano sempre stati al centro della sua ricerca e del suo lavoro. In mostra sono presentati anche due film sperimentali nati dall’urgenza dell’artista di esprimere il proprio pensiero e fare artistico: Arnaldo Pomodoro makes a sphere (1968) girato a Stanford dal filmmaker Joe Green e Shaping negation (1970) realizzato in collaborazione con Francesco Leonetti e Ugo Mulas. Il progetto espositivo intende evidenziare la figura di Arnaldo Pomodoro come un artista dallo spirito rinascimentale, aperto e partecipe alla sua contemporaneità e alle sue prometeiche trasformazioni.
Arnaldo Pomodoro: il movimento possibile è un’occasione per compiere un viaggio affascinante attraverso una carriera straordinaria, sempre in movimento e in continua evoluzione, celebrando l’opera di uno dei più grandi scultori del nostro tempo.