“Sometimes, in order to understand things, you just need to scratch a bit the surface, but other times you need to actually go a bit more into it”.
Graffiare la superficie a volte non basta, come dichiara Sylvie Fleury. Le cose infatti si notano, valorizzano, cambiano ed evolvono andando più in profondità. Le quattro artiste invitate in mostra sono accomunate dall’urgenza di uno sguardo critico che agisce con forza e personalità, ponendo in relazione il reale con il fittizio, il quotidiano con l’elaborazione di nuovi mondi.
Nicole Colombo, Olivia Erlanger, Sylvie Fleury e I.W. Payne mettono in scena – attraverso un’accurata selezione di opere e installazioni site specific – poetiche, valori percepiti con serietà ed ironia, una meticolosa ricerca nei materiali e nuovi immaginari. Finzione, stereotipi indicati con minuzioso humor, cinismo e sensualità, politiche di genere raffinatamente trattate, combinazioni distopiche, ultra mondi come rifugi per evadere: le artiste rilevano dei valori sui quali porre lo sguardo partendo da elementi comuni.
La galleria ricorda una casa, un luogo intimo, inclusivo, che porta alla riflessione e alla cura del sé. Un nido privato e custodito dove ognuno è benvenuto e incluso, il consumismo degli oggetti è ribaltato, il loro utilizzo cambia.
“Mayday Everyday” traccia un percorso che si dipana partendo da un’opera installativa inedita realizzata da Nicole Colombo per lo spazio della galleria, dove le opere selezionate di Erlanger e Fleury frammentano il percorso insieme a Payne che espone per la prima volta in Italia.
Testo e curatela di Rossella Farinotti.