Madness, dell’artista bosniaca Mila Panić, è uno spettacolo che, attraverso media differenti, gratta quel punto che non può mai essere soddisfatto. Qui vediamo un misto tra il grottesco e il confessionale; l’assurdo e il mortalmente serio; una sensazione di sicurezza e familiarità nel disegno, spezzata da un improvviso pugno di umorismo molto oscuro. E, nella presentazione della stand-up comedy all’interno dello spazio della galleria – la performance live di Mila Hurts So Good – l’artista unisce il mondo delle belle arti e della commedia in un modo che raramente è stato sperimentato prima.
L’umorismo intrinseco delle assurdità nella vita tra differenti paesi, il disagio dell’ufficialità e della burocrazia avvolti nella confortevole coperta della convenzione diasporica, sono da lungo tempo temi nel lavoro di Mila, risalenti a tratti di video quali Tante aus Deutschland (2019). Eppure, da quando è iniziata la pandemia di Covid, questo lievito umoristico è aumentato sulla teglia dell’attenzione pubblica in modi davvero inaspettati. La pratica della stand-up di Mila è iniziata alla fine del 2021 ed è in continua crescita da allora.
Ci sono naturalmente facili parallelismi da tracciare tra stand up e arte, particolarmente nel campo della performatività. Come lo stand up, la performance è senza compromessi, molto ardua per l’esecutore e a volte per il pubblico. È una sorta di relazione intima seppur parzialmente compresa tra l’artista e coloro che partecipano. Tuttavia, qui i parallelismi tra le due attività artistiche si rompono. Se tracciassimo un diagramma di Venn per illustrare il pubblico dell’arte della performance e dello stand-up ci sarebbero pochi o nessun punto di contatto. Le Belle Arti, nei loro spazi bianchi puliti, dove si viene accolti da assistenti silenziosi, sono destinate a essere ricevute in silenzio e, con rare eccezioni, non invitano alla risata o a una risposta scherzosa.
Lo stand-up ovviamente è molto diverso. Le persone tendono a partecipare in gruppo e sono più rilassate rispetto al pubblico medio di una galleria, meno timorose di turbare l’arcaica e non scritta cortesia borghese del mondo dell’arte. Le persone sono pronte a ridere e a dare un controllo assoluto della loro attenzione e immaginazione visiva all’esecutore. Salire sul palco è un momento di potere vertiginoso ma anche di vulnerabilità per lo stand up. Un artista può sentirsi vulnerabile o infelice in una mostra, forse con opere esposte di cui non è totalmente soddisfatto; una routine stand-up concentra intensamente queste emozioni. Le ricompense del successo – le risate fragorose – sono enormi e immediate, così come lo è il silenzio confuso e deluso del pubblico che non trova divertente la performance; l’esecutore deve sorridere attraverso la propria vulnerabilità alla disapprovazione, e cercare di creare una realtà alternativa conquistando il pubblico.
Il lavoro di Mila sulla sua routine stand-up negli ultimi due anni è stato incessante, costruendo il suo profilo a Berlino, spesso esibendosi dalle sette alle dieci volte a settimana, quindi provando ulteriormente le sue performance durante una residenza a New York. C’è una mania associata alla performance incessante, un grande dispendio di energia che è familiare agli artisti solo attraverso i sentimenti provati 24-48 ore prima che uno spettacolo o una performance sia eseguita. Il ritmo della vita di un comico stand-up porta a una rapidità di pensiero, ad un passaggio all’improvvisazione, ad una serie incessante di esperimenti – battute – provati l’uno dopo l’altro.
Il parallelismo tra la performance e il lavoro artistico in esposizione in Madness è umorismo oscuro e surreale. C’è un forte filone di umorismo surreale in Bosnia-Erzegovina, forse esemplificato principalmente dal programma radiofonico, poi trasformato in programma televisivo, Top Lista Nadrealista (Top delle classifiche surreali) che fu trasmesso dal 1979 al 1991, negli ultimi anni della Jugoslavia. Questo era uno spettacolo associato all’umorismo politico profetico, ma presentava anche improvvisazioni prolungate e costruzione dell’umorismo attraverso la narrazione. C’è una forte presenza di questo umorismo nei disegni di Mila, nella “rivelazione” comica dei monologhi interiori, dei dettagli biografici o delle autopercezioni: ciò è ad esempio presente nell’opera al neon While Other Kids Played with Legos, I Played with Legbones.
Il tema centrale dello spettacolo è che la risata spesso deriva, e può essere una guaritrice, di traumi e di ricordi difficili. L’obiettivo di Mila è far sentire il
pubblico abbastanza a proprio agio in modo da poter ridere di cose terribili. La sua installazione Südost Paket ne è un esempio, derivante da sentimenti di disagio nel contrabbando di piccoli lussi e trattamenti attraverso confini doganali.
Questa straordinaria installazione di pneumatici per autobus contiene sigarette, cioccolato, caffè, profumo – tutto nascosto agli occhi dell’immaginario ispettore doganale e causa di paura infantile ed acuta per la scoperta per il contrabbandiere. È un pezzo nella tradizione del ready-made, contemporaneamente assurdo e invito all’empatia e alla tessitura di nuovi racconti. Una volta che abbiamo preso il nostro orientamento con il pezzo, i nostri stomaci iniziano ad annodarsi per la paura della scoperta insieme all’immaginario viaggiatore balcanico.
Si possono vedere dinamiche simili nei disegni in mostra. In essi è presente un potenziale umoristico latente, forse più notevole in If I Stop Smiling They Will See How Angry I Am. L’artista fa ampio uso dell’espressione neutra dei ritratti in stile fototessera, consentendo l’inserimento di qualsiasi script desiderato per l’effetto comico. L’effetto di questi disegni è relazionale, nel senso che invita lo spettatore a confrontare la posizione di Mila con la propria e ad impegnarsi in un dialogo continuo su diverse esperienze umane.
Osservare ulteriormente lo sviluppo di questa artista, con un lavoro così diversificato, sarà affascinante. Nonostante la sua recente iperproduzione nello stand-up, la posizione di Mila rimane fondamentalmente quella di un’artista curiosa ed empatica, affascinata dallo spettro dell’esperienza umana, dall’assurdità quotidiana al disastro, al trauma; un’artista abbastanza sicura di sé da impegnarsi in nuovi territori e continuare a scoprire. L’artista ed il comico che ci fa tornare per avere sempre di più, è per definizione mutevole e imprevedibile. Per favore, continuate a cercare Mila – in qualsiasi modo si presenti – e ricordate di ridere.