La Galleria Lorcan O’Neill è lieta di annunciare la mostra “New Work” di Rachel Whiteread nella sede di Vicolo de’ Catinari, 3 a Roma.
Una mostra che presenta il lavoro realizzato dall’artista nell’ultimo anno, mettendo in evidenza la gamma di tecniche di fusione impiegate nella sua pratica scultorea. Utilizzando una varietà di materiali, dalla resina al cemento, al gesso e alla pietra, Rachel Whiteread trasforma materiali familiari, oggetti domestici e specialmente i loro spazi “negativi”, i volumi occupati per sottrazione, in opere di inusuale bellezza, che trascinano lo spettatore in uno stato di contemplazione, interrogando la memoria e il senso della permanenza. L’arte di Rachel Whiteread si concentra sugli elementi trascurati dell’architettura invertendone il significato e la forma, rendendoli allo stesso tempo personali e universali, pubblici e privati.
Conseguentemente, per le opere esposte, l’artista ha tratto ispirazione sia dagli spazi interni che da quelli esterni. Le sculture in resina, dai colori delicati, sono state ricavate da finestre e porte trovate e collezionate nel corso degli anni. I materiali industriali, le lamiere ondulate tipiche dei capannoni e delle recinzioni, sono state colate in cartapesta e verniciate con foglie di metallo prezioso. E i volumi vuoti che si disegnano sotto le sedie, sono stati realizzati in pietra e marmo di provenienza italiana. Entrando nello spazio dell’artista, gli spettatori si confrontano quindi con oggetti tanto familiari quanto perturbanti.
Del suo lavoro, Rachel Whiteread ha detto: “Scelgo le cose per il loro carattere di umiltà, cose con cui tutti abbiamo un qualche tipo di rapporto”. Si tratta di rendere lo spazio reale, di dare allo spazio un’autorità che non ha mai avuto prima. Quello spazio sotto la scrivania, per esempio, quello in cui sono sempre andate le tue gambe: eccolo! Improvvisamente è lì, è solido”.