Scuola Piccola Zattere è uno spazio non-profit per la ricerca e la formazione continua nel campo espanso delle arti contemporanee. Il programma si sviluppa attraverso progetti espositivi, committenze, residenze e borse di ricerca, laboratori, seminari, eventi discorsivi e performativi, con un approccio metodologico che integra le diverse linee di azione per favorire influenze reciproche tra i formati di studio, produzione e fruizione. Aperto alle ricerche di operatorə culturali provenienti da tutto il mondo, Scuola Piccola Zattere rivolge in particolare le sue attività alle comunità artistiche che vivono, studiano e operano nella città di Venezia.
Il nome dello spazio trae ispirazione da un istituto emblematico della storia veneziana, la scuola piccola, un modello peculiare di organizzazione civica, diffusa e inclusiva, un’istituzione fluttuante, autonoma dalle strutture di potere governativo ed ecclesiastico del tempo. Attive dal Medioevo fino alla fine della Repubblica, le scuole piccole erano confraternite laiche dedite a opere di bene e pratiche devozionali; a volte erano legate all’esercizio di arti e professioni, in altri casi al supporto di una specifica comunità straniera. Erano associazioni aperte, che includevano senza distinzione e gerarchie persone di diverse provenienze socio-economiche, uomini e donne, aspetti che le differenziano dal più noto modello delle scuole grandi, celebrate oggi per il loro importante lascito monumentale e storico-artistico. Più ridotte in scala e influenza economica e politica, le scuole piccole costituivano tuttavia un modello di architettura sociale così capillare da farsi vero e proprio tessuto connettivo della città.
Da questo precedente storico prende forma l’idea di uno spazio-comunità, un’associazione temporanea e fluida, un luogo per la produzione ed educazione culturale come elementi fondativi per la partecipazione attiva alla sfera pubblica. La scelta di assumere il nome scuola per la nuova istituzione si riferisce primariamente a questo processo sociale, orizzontale, di scambio e reciprocità, in cui la dimensione pedagogica è esito e non funzione primaria e definitoria. Il riferimento storico, inoltre, distingue un progetto che vuole decisamente orientarsi al contesto cittadino, alle sue peculiarità, dinamiche ed esigenze. In particolare, è alla comunità residente di studenti, diplomatə, ricercatorə e lavoratorə culturali dei diversi campi, che la Scuola Piccola intende offrire opportunità di sviluppare il proprio percorso di ricerca in un contesto di confronto collettivo, attraverso i programmi pubblici, le occasioni formative e di mentorship, le borse di residenza e la messa a disposizione dei propri spazi per la realizzazione di progetti autogestiti. Tutte le attività pubbliche, quali le mostre e gli eventi, saranno ad accesso aperto e gratuito; nel caso di formati a numero limitato quali i workshop e le fellowship, anch’essi gratuiti o retribuiti, saranno pubblicate open call per la selezione dellə partecipanti. Il programma espositivo e pubblico della Scuola Piccola si svilupperà in coerenza con questi obiettivi, ponendosi come spazio di prova, supporto e manifestazione di un processo di ricerca e di apprendimento, che si articolerà in percorsi con una temporalità lunga, di cui le mostre costituiranno fondamentali tappe, tra loro organicamente connesse, e generatrici di ulteriori sviluppi.
Prima stagione di attività
Il modello storico della scuola piccola è il punto di partenza per definire un campo di indagine che apre la prima stagione di attività della nuova istituzione, che si svilupperà da novembre 2024 a novembre 2025. Intitolato One Year Score, il programma di ricerca intende esplorare le forme di aggregazione, conflitto e negoziazione che caratterizzano le dinamiche della socialità, esaminate alla luce del rapporto che si instaura tra spazio e corpo, tra architettura e azione performativa. Le politiche spaziali di appartenenza ed esclusione, gerarchia e orizzontalità, rigidità e porosità, materialità e immaterialità, saranno il centro di una riflessione comune alle varie discipline e ai diversi formati di residenza, studio e programmazione, informando un processo di ricerca collettiva esteso nel tempo. Il concetto di score, partitura, diviene strumento concettuale per indagare la relazione aperta tra istruzione e azione, un tema centrale sia per le discipline artistiche e performative, che per la riflessione in ambito pedagogico. Le attività prenderanno avvio il 22 e 23 novembre 2024 con l’apertura di una mostra collettiva e di un ricco programma di attivazioni, eventi performativi e talks. In occasione di questi open days, verranno introdotte lə partecipanti alle prime sessioni di residenza e l’offerta formativa che si svilupperà nei mesi successivi, workshop e seminari concepiti e guidati dallə artistə presenti in mostra e in residenza.
La direzione artistica del progetto è affidata a Irene Calderoni, curatrice d’arte contemporanea, precedentemente capo curatrice presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.