Mercoledi 11 dicembre alle 19.00 in occasione del finissage della mostra da Barriera, “Abyss Gazer, il guardatore dell’abisso”, Francesco Cavaliere performa live le sculture di vetro installate, e presenta il disco I-A-K Interplanetary-Abyssal-Kite quindicesima uscita di XONG collection – dischi d’artista e il libro Popoli di Vetro, edito da Viaindustriae e prodotto da Xing, nell’ambito del progetto “Abyssal Creatures” realizzato col sostegno di Italian Council.
I-A-K Interplanetary-Abyssal-Kite è una composizione di Francesco Cavaliere legata al progetto “Abyssal Creatures” e all’ensemble di sculture vitree concave in vetro soffiato che richiamano creature trasparenti lontane dalla rappresentazione umana: delle coagulazioni di materia figurata funzionanti come sculture sonore e nuovi strumenti di produzione musicale realizzate dai maestri vetrai di Murano. Nelle parole di Francesco Cavaliere, questi grandi corpi sonori “funzionano come strumenti musicali ambivalenti (idiofoni, come campane, e aerofoni, suscettibili alle vibrazioni dell’aria) per cui sono state usate le due materie trasparenti per eccellenza: il vetro, forma rigida e cristallina, e il suono, elemento intangibile, che per vie aeriformi si muove e organizza”.
Da queste sculture/strumento nasce I-A-K Interplanetary-Abyssal-Kite, un disco di musica di vetro ed elettronica astratta. I-A-K è un attraversamento di tragitti abissali sorvolati da un aquilone cosmico che sfiora, tocca e si avvicina a soglie, picchi e luoghi visibili e invisibili, restituendoci il suono che li abita e circonda. “È un binocolo sonico a mille occhi” che si appanna e non decide mai di fermarsi su una o più forme definite: è sempre in movimento, rimbalza tra geometrie. Le tessere che ne compongono l’aspetto – verdi cristallini, grigi e solo in alcuni casi gialli arancio – sono state ritagliate e generate utilizzando un computer Macintosh OSX del 2012. Ogni suono prima di essere disposto ha attraversato ritualmente tre sculture di vetro soffiato dai nomi SÀBANAS I, ALIQUOMANÀS e ENQUOMANÀSC, appartenenti alla Dinastia Abissale I.
Il disco per Xong collection è su vinile bianco, in edizione limitata e numerata di 150 copie, assieme ad una tiratura di 35 collector’s edition accompagnate ciascuna da un foulard-aquilone disegnato dall’artista.
Popoli di Vetro è un libro d’artista in forma di romanzo breve fantastico in cui la scrittura genera un mondo immaginifico dove il vetro è l’elemento pervasivo con il quale il protagonista è costretto a confrontarsi.
Tan – detto anche Metastasio – si muove liberamente in un’ambientazione abissale, alla ricerca di sorgenti e fontanelle che colleziona come fossero tesori da custodire. Il suo rapporto con l’acqua diviene irresistibile da quando, da bambino, ha ingoiato del vetro accidentalmente. In un susseguirsi di visioni fantasmagoriche, cambi di stato materico, miraggi accecanti e oscurità intermittenti, Tan incontra entità ibride, animali/donne/uomini/oggetti animati che costituiscono i popoli di vetro. In questo libro, Cavaliere consolida la sua pratica di scrittura come indizio artistico. Il testo è offerto come oggetto di decodificazione della parola e – allo stesso tempo – della visione, il piano della letteratura si sovrappone a quello dell’arte e leggere significa immaginare.
La mostra “Abyss Gazer, il guardatore dell’abisso”, a cura di Sergey Kantsedal in collaborazione con COLLI, raccoglie per la prima volta a Torino un intero corpo di sculture in vetro soffiato che evocano animali e piante delle profondità marine. Frutto di un processo di scrittura fantastica, da sempre centrale nella ricerca dell’artista, queste creature abissali rappresentano la materializzazione di personaggi immaginari, che assumono il ruolo di guardiani di un mondo ignoto e misterioso.
Il risultato di un’ibridazione distintiva nella pratica di Cavaliere, che integra non solo diverse modalità di veicolazione e presentazione del lavoro, ma anche linguaggi come la scrittura, la poesia, la musica, il suono e la voce, il progetto espositivo si configura come una tappa significativa nel percorso dell’artista, la cui pratica sfida i confini e i generi tradizionali.
Installati negli spazi di Barriera quasi a custodirli, il gruppo di sculture vitree concave, si articolano come un’installazione sonora permanente, con un sound performance prevista in occasione del finissage della mostra.