
Nata all’interno dell’omonimo collettivo attivo fra Parigi, Abidjan e Dakar, Air Afrique riprende il nome della storica compagnia aerea panafricana per trasformarlo in uno spazio simbolico in cui far germogliare nuove narrazioni africane e afrodiasporiche, libere da stereotipi e confini geopolitici.
Dal primo numero la rivista si presenta come oggetto editoriale visionario: un ibrido fra magazine, diario di bordo e archivio affettivo. La direzione artistica mescola riferimenti vintage, grafica afro-futurista e sensibilità contemporanea.
I contenuti spaziano dalla moda alla musica, dalla memoria coloniale all’attivismo queer, ponendo grande attenzione al potere delle immagini come dispositivi di riscrittura culturale. Reportage e poesia, conversazioni con DJ e saggi di critica postcoloniale convivono senza gerarchie, trasformando la rivista in una piattaforma di «de-programmazione» visiva e concettuale.
Altrettanto incisivo è l’uso del linguaggio: francese, inglese e lingue africane si alternano, rivendicando una pluralità semantica ancora rara nell’editoria internazionale. Air Afrique non è dunque solo una rivista, ma un esercizio di immaginazione radicale: un volo di andata e ritorno che restituisce voce, ritmo e immagine a chi da sempre li crea.