Vinicius Jayme Vallorani “Porca Pittura” Fertile / Brescia

8 Luglio 2025

In occasione della mostra personale di Vinicius Jayme Vallorani “Porca Pittura” presso Fertile – secondo hub di Palazzo Monti presso una ex vetreria – Flash Art Italia propone il testo critico che accompagna il percorso espositivo.

Difficile descrivere Vinicius Jayme Vallorani. Come persona, come artista, come pensiero. Forse perché il suo lavoro – e il suo modo di stare nel mondo – sfugge a definizioni rigide. È fatto di immagini, suggestioni, testi, colori, stimoli visivi e culturali che si stratificano giorno dopo giorno, come un archivio vivo e mutevole che prende forma nel gesto artistico.
Anche il titolo di questa mostra, Porca Pittura, suona come un’esclamazione enigmatica, ironica e viscerale. Una dichiarazione d’amore e di guerra, insieme. Un ritorno alla pittura dopo averla attraversata in lungo e in largo, anche tradita per altre forme e linguaggi. Perché Vinicius non è un artista che si è mai lasciato contenere da un unico mezzo: il suo percorso è segnato da una costante sperimentazione che ha abbracciato la video arte, la performance, le installazioni, la scultura, e un uso ampio e libero dei materiali. La sua è una ricerca davvero multidisciplinare, animata dal desiderio di comprendere la natura profonda dell’immagine, in qualsiasi forma essa si manifesti.

In questo nuovo ciclo di lavori, realizzato durante un periodo di residenza tra Palazzo Monti e Fertile e in occasione della sua prima mostra personale in Italia, Vinicius torna alla pittura con un’attitudine diversa. Non si tratta di una ripetizione, ma di un nuovo inizio. Un modo per rimettere al centro il segno, la materia, la superficie. La sua è una pittura segnica, materica, cromatica: un linguaggio che si costruisce per stratificazione e per sottrazione.
Le opere nascono da un processo di ricerca e confronto continuo, fatto di scelte condivise e sperimentazioni sul tipo di supporto, sulla stesura del colore, sui materiali. I pigmenti usati non sono mai puri, ma frutto di combinazioni che generano tonalità morbide, polverose, raffinate. Colori pastello delicati ma profondi, che conferiscono alle superfici una qualità quasi tattile.

In molte di queste opere, Vinicius modifica la relazione tra forma e fondo: se in passato la tela era spesso il campo cromatico da cui emergeva una figura lasciata grezza, qui accade il contrario. Le forme si colorano e i margini restano nudi, esposti, come a sottolineare che lo spazio intorno a esse, fosse altrettanto significativo e parte integrante del discorso visivo. È un gesto semplice ma potente, capace di scardinare la percezione dell’immagine.

Accanto alle tele, alcune forme si staccano dalla bidimensionalità e si fanno ceramica: la pittura si fa corpo, invade lo spazio, diventa presenza tridimensionale. Le ceramiche non accompagnano i quadri, li completano: sono l’estensione tattile di quel pensiero visivo che attraversa tutto il lavoro di Vinicius. Sono la pittura che esce dalla tela per respirare altrove. Un gesto che conferma quanto la sua ricerca sia attraversata da un’idea di pittura espansa – viva, porosa, in costante trasformazione.

Cosa comunica oggi il mezzo pittorico? Forse proprio la possibilità di mettere in relazione elementi differenti, visibili e invisibili, interni ed esterni all’opera. In questo senso, ogni quadro è un organismo vivente: non rappresenta, ma evoca. E forse il suo messaggio risiede proprio nello spazio tra le forme, in quel vuoto che mette in relazione e accoglie. La pittura diventa così un processo di decodificazione, di indagine profonda, di svuotamento. Un modo per aprire nuovi spazi e lasciare che l’opera, infine, trovi la propria autonomia. Porca Pittura è il risultato di tutto questo: di un cammino condiviso, nato in modo profondamente organico, fatto di ascolto e di intuizioni reciproche. Una serie di lavori che riporta la pittura al centro, non come certezza, ma come domanda ancora aperta, come spazio di ricerca e di continua possibilità.

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