In occasione della mostra personale di Clovis Bataille “Through skin and bones” presso la galleria radar, Flash Art Italia propone il testo scritto dall’artista, con la traduzione a cura della galleria.
This exhibition consists of metal. In different forms and shapes.
Each originally produced in order to help human beings. Either to move through spaceand extend their geographical knowledge, to find support in the climbing of a structure or as a primal material straight out of a factory, with endless options for future configurations.
Collected, removed from its original location in the outdoor, and brought inside a space, the material encounters restriction, it is framed, put in order as a line, used as a support that is also a confining structure.
Each bearing remembrance of bodies, of human hands. They are traces of constant exploration of an urban landscape. And also the result of a search for affection and humanness, beyond the coldness of material.
Il metallo dà forma alla mostra, in configurazioni e strutture diverse.
In ogni sua declinazione presente, il metallo è stato inizialmente lavorato per aiutare gli esseri umani: per muoversi e conoscere nuovi luoghi, per trovare sostegno in una struttura su cui appoggiarsi, oppure offrendosi come materia grezza appena uscita da una fabbrica, con infinite possibilità per trasformazioni future.
Prelevato, rimosso dal suo contesto originario e portato all’interno dello spazio espositivo, il metallo si ridefinisce. È incorniciato, ordinato in linee, usato come supporto che al contempo diventa confine.
Ciascun elemento in mostra porta con sé ricordi di corpi, di mani. Sono tracce di un’esplorazione continua del paesaggio urbano, ma anche il risultato di una ricerca di umanità, andando oltre la freddezza intrinseca del materiale.




