SUPERLIQUIDATOR. Corpi che resistono di

di 2 Ottobre 2025

SUPERLIQUIDATOR non è un titolo, ma un avvertimento. Sara Leghissa, in dialogo con Vita Ferrara, costruisce un dispositivo di autodifesa che parte dal muscolo e non dalla legge. Qui il corpo non è il bersaglio, ma l’arma: un archivio vivente di gesti, fluidi, accessori e pratiche che trasformano la vulnerabilità in potenza.

Tra i testi di Elsa Dorlin e Jules Gill-Peterson, le voci transfemme, migranti e non binarie raccolte tra Essen, Madrid e Rimini, SUPERLIQUIDATOR diventa una cassetta degli attrezzi politica e poetica. Insieme a Cormio – che immagina accessori DYI replicabili – l’opera si ibrida con la moda e scivola nello spazio pubblico.

La mostra è prodotta e ospitata da Beniamino Marini, in uno spazio privato che sceglie di accogliere istanze sociali e culturali radicali. È un gesto che segna una nuova geografia della resistenza politica a Milano, dove luoghi non istituzionali diventano laboratori di pratiche collettive e simboliche, capaci di risignificare il rapporto tra arte, comunità e spazio urbano.

È un tonico ricostituente per corpi che non trovano riconoscimento, una coreografia di sopravvivenza che si fa soggettivazione resistente. Non un manuale di legittima difesa, ma un invito a pratiche subalterne di esistenza. SUPERLIQUIDATOR non rappresenta: agisce. E come ogni vero dispositivo, mette in circolo ciò che inquieta, protegge e sposta.

Parte del ricavato dalla vendita delle opere sarà devoluto a BagnoMaria, spazio di solidarietà e cultura trans*, per sostenere la comunità transfem nell’accesso materiale e agli ormoni, in un percorso di autodeterminazione troppo spesso ostacolato da marginalizzazione sociale e barriere sistemiche.

La mostra è visitabile su appuntamento tramite il sito www.superliquidator.live.

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Cristiano Seganfreddo