Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-2016. Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-2016.
Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-2016. Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-2016. Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-2016. Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, (da sinistra a destra), Stamping in the Studio, 1968; Bouncing in the Corner, No.2: Upside Down, 1969; Bouncing in the Corner, No. 1, 1968.
Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York.
Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Diagonal Sound Wall (Acoustic Wall), 1970.
Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, presso Punta della Dogana, Venezia, 2021. Fotografia di Marco Cappelletti. Courtesy Palazzo Grassi, Venezia. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Assumi uno o più performer; chiedi loro di vestire abiti informali; fagli eseguire una serie di esercizi fisici con atteggiamento fiero e distaccato; prevedi la ripetizione dei loro movimenti per circa venti o quaranta minuti al giorno e, comunque, pianifica l’esibizione pubblica per l’intera durata della mostra o dell’evento. Con buona approssimazione ed estrema sintesi, queste poche indicazioni descrivono la sequenza di azioni necessarie per ri-produrre la maggior parte dei lavori performativi di Bruce Nauman ma, più in generale, diventano uno strumento prezioso per la comprensione della sua pratica artistica, della sua ultima mostra personale “Contrapposto Studies” e, se possibile, di qualsiasi atto performativo. Come lo spartito di un componimento musicale o la coreografia di un balletto, in effetti, alla base dei lavori dell’artista americano pioniere della Performance art c’è una partitura ben definita che, anche quando non si esprime come una sequenza di rigide regole, assume i connotati di un linguaggio utile a descrivere, trasmettere, ri-mettere-in-scena o perfino ripensare informazioni pregresse. D’altronde, sebbene non accada spesso che Nauman ritorni sulle proprie opere fornendone una versione aggiornata, la mostra a Punta della Dogana è basata proprio sulla rivisitazione di uno dei suoi “spartiti” più famosi: Walk with Contrapposto.
Bruce Nauman, Bouncing in the Corner, No. 1, 1968. Videocassetta, bianco e nero, suono. 60′. Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Bouncing in the Corner, No. 1, 1968. Videocassetta, bianco e nero, suono. 60′. Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Lip Sync, 1969. Videocassetta, bianco e nero, suono. 57′. Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Walk with Contrapposto, 1968. Videocassetta, bianco e nero, suono. 60′. Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Contrapposto Studies, I through VII, 2015-2016.
Installazione con video HD, color, suono, riproduzione continua.
Contrapposto Study I, 7min. 5sec; Contrapposto Study II, 7min. 5sec;
Contrapposto Study III, 62min. 19sec; Contrapposto Study IV, 7min. 5sec;
Contrapposto Study V, 63min. 21sec; Contrapposto Study VI, 7min. 5sec;
Contrapposto Study VII, 62min. 19sec;
Courtesy Philadelphia Museum of Art.
© Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Contrapposto Split, 2017. Proiezione 3D, 4K 120 fps, colore, suono stereo. 289,56 cm x 515,62 cm. Veduta dell’installazione “Bruce Nauman: Disappearing Acts” presso Schaulager, Münchenstein/Basilea, 2018. Fotografia di Tom Bisig, Basilea. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Stamping in the Studio, 1968. Videocassetta, bianco e nero, suono. 60′. Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Nel 1968, negli stessi anni in cui realizza lavori come Bouncing in the Corner no.1 (1968), Stamping in the Studio (1968), Lyp Sync (1969) e altre sperimentazioni che impegnano il corpo in azioni solo apparentemente banali, l’artista realizza una video performance in cui si muove all’interno di uno stretto corridoio e, con le mani dietro la nuca e i gomiti aperti, oscilla esageratamente il bacino per ottenere pose chiastiche – o “contrapposte” – ispirate alla statuaria greca e latina. I cambiamenti di scala, le sfocature e i tagli generati dalla sua interazione con la videocamera rendono il risultato visivo continuamente instabile e, nel 2015, portano Nauman a eseguire e filmare nuovamente la sua iconica camminata. Come dimostrano le sette monumentali proiezioni multicanale che danno il titolo alla mostra nell’ex-dogana, i Contrapposto Studies, I through (I-VII) (2015) immortalano lo stesso incedere del lavoro precedente ma, grazie a zoom ottici, nuove tecnologie e postproduzione, inseriscono il corpo dell’artista in uno spazio digitale. Oltre a eliminare le alterazioni visive generate dalla strumentazione utilizzata cinquant’anni prima, l’artista può manipolare la propria presenza scenica come fosse una scultura e intervenire sulla sua immagine dividendola, moltiplicandola o invertendola. La partitura di Walk with Contrapposto, in altre parole, subisce una tale serie di trattamenti da diventare un’eccentrica riformulazione dell’opera originale; le azioni di Nauman rispondono certamente alle regole precise dell’originale ma, con la stessa libertà di una melodia jazz, si ricompongono nei nuovi video dando l’impressione di una costante improvvisazione.
Bruce Nauman, For Beginners (all the combinations of thumb and fingers), 2010. Installazione video HD, colore, suono stereo, riproduzione continua. Canale A: 26′ 19”;
Canale B: 25′ 59”. Courtesy Sperone Westwater, New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, For Beginners (all the combinations of thumb and fingers), 2010. Installazione video HD, colore, suono stereo, riproduzione continua. Canale A: 26′ 19”; Canale B: 25′ 59”. Courtesy Sperone Westwater, New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, For Children/For Beginners, 2009. Grafite su carta. Due parti, 76,8 x 55,9 cm ognuna; 83 x 62 x 5 cm incorniciata.
Courtesy l’artista e Sperone Westwater, New York.
Bruce Nauman, Walking a Line, 2019.
Proiezione 3D, 4K 120fps, colore, suono stereo, riproduzione continua. 15′ 46”. 515,6 x 289,5 cm.
Courtesy l’artista e Sperone Westwater, New York.
© Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Walks In Walks Out, 2015.
Installazione video HD, colore, suono stereo, riproduzione continua.
3′. Courtesy Sperone Westwater, New York.
© Bruce Nauman, SIAE 2021.
Bruce Nauman, Slow Angle Walk (Beckett Walk), 1968. Videocassetta, bianco e nero, suono.
60′.
Courtesy l’artista ed Electronic Arts Intermix (EAI), New York. © Bruce Nauman, SIAE 2021
Il paragone musicale non è azzardato: il suono è il vero elemento uniformante dell’intera produzione di Nauman e, nella mostra a Punta della Dogana, ritma l’intera visita. Insieme al battito di tacchi prodotto dalle camminate dell’artista o accanto alle rumorose installazioni come Sound Breaking Wall (1969), poche note di un pianoforte – quelle dell’opera For the Beginners (instructed piano) (2010) – accompagnano il visitatore fin dal sottoportego che precede l’arrivo agli spazi espositivi, avvolgono le sale d’ingresso e aiutano a decifrare il linguaggio artistico di Nauman. Non è certo un caso che il video installato nel cuore del museo sia similmente intitolato For Beginners (all the combinations of thumb and fingers) (2010) e rappresenti delle enormi mani impegnate a tenere un ritmo simile a quello delle note sentite poche sale prima; né è una coincidenza che alcune tavole scritte a mano appuntino poche parole emotivamente riferite alle performance sonore For Children/For Beginners (2010). Come anche i sussurri anagrammati provenienti dal megafono di Steel Channel Piece (1968), i codici acustici di Nauman si presentano a tratti schizofrenici e a tratti assurdi ma, in mostra, sembrano avere uno scopo propedeutico: sono dei ritornelli ogni volta differenti in grado di mediare gli equilibri tra immagine e corpo, partitura e azione.