Flash Art utilizza solo cookie strettamente necessarie per il funzionamento del sito, per il legittimo interesse nel migliorare l'esperienza online e per rendere possibile o facilitare la comunicazione. Per maggiori informazioni consulta la pagina Termini & condizioni

Flash Art
Flash Art
Shop
  • Homepage
    • IN EDICOLA: 359 INVERNO 2022-23
  • Feature
    • Conversazioni
    • Recensioni
    • On View
    • FLASH FEED
    • Tell me stories!
    • La mano (in)visibile
    • PARADIGME
  • Dune
    • Flash Art Mono
  • Archivio
    • Shop
    • Abbonamento
    • EDIZIONE DIGITALE
    • Contatti
→
Flash Art

In Primo Piano

9 Febbraio 2017, 4:43 pm CET

Storia Memoria Identità di Francesca Mila Nemni

di Francesca Mila Nemni 9 Febbraio 2017
ALEXANDRA CROITORU, Rom, 2004. Stampa a colori. Per tutte: Courtesy Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
ALEXANDRA CROITORU, Rom, 2004. Stampa a colori. Per tutte: Courtesy Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
ALEXANDRA CROITORU, Rom, 2004. Stampa a colori. Courtesy Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Un esempio per tutti: l’emblematico lavoro di Zbigniew Libera, Lego Concentration Camp (1996). Attraverso l’immediatezza di uno dei giochi d’infanzia più famosi al mondo, viene messa in scena una delle realtà più atroci della storia del Novecento: il campo di concentramento. La lucida semplicità di un gioco e l’accecante razionalità del sistema; immagini elementari, prive di ogni formalismo, documentano ludiche costruzioni che si trasformano nell’angosciante testimonianza dei pericoli del condizionamento culturale.
Questa attenzione critica, spesso politica, che investe l’arte legandola inscindibilmente alla memoria storica e alle specificità identitarie, caratterizza quasi tutti i lavori in mostra e costituisce una costante del pensiero artistico dell’Est Europa. Si tratta di un’arte che fa riferimento al vissuto personale interpretandolo come necessaria conseguenza del contesto pubblico (sociale) e che giunge alla consapevolezza di una precisa assunzione di responsabilità civile. Una tensione critica che caratterizza, tranne rare eccezio- Storia Memoria Identità Francesca Mila Nemni ni (più intimiste, meno impegnate o troppo formali), i lavori dei ventinove artisti entrati a far parte della collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e che denuncia — forse inconsapevolmente — un sistema dell’arte diverso, cui siamo generalmente abituati, ovvero quello occidentale (soprattutto italiano), e il suo essere in primo luogo autoreferenziale. I lavori di Maja Bajevic, Banu Cennetoglu, Anetta Mona Chisa & Lucia Tkacova, Alexandra Croitoru, Gintaras Didziapetris, Swetlana Heger, Gruppo Irwin, Julius Koller, Oliver Musovik, Roman Ondák, Adrian Paci, Mladen Stilinovic, Milica Tomic e Artur Żmijewski parlano, infatti, di cose reali: nazionalismo, economia di mercato, migrazione, razzismo, fanatismo religioso, ideologia, propaganda, vita quotidiana, ruolo della donna e dell’arte. Sono davvero espressione della società e ne mettono in luce i conflitti, le problematiche, i trascorsi.
Il percorso espositivo, che si snoda attraverso gli spazi complessi dell’Ex Ospedale Sant’Agostino, testimonia con chiarezza l’eredità storica di una concezione del mondo — quella orientale — per molti aspetti ancora distante dalla nostra, e dimostra che uno scollamento tra arte e vita reale non solo non è necessario, ma il più delle volte è penalizzante, così come può esserlo il compiacimento narcisistico dell’Occidente. Se una coscienza critica aderente al reale e una riflessione profonda sulle proprie radici e sulle proprie condizioni sono premesse fondamentali del fare arte, allora l’oggetto artistico può essere davvero uno stimolatore di pensiero e di idee. Ed è ciò che accade nella mostra “Storia Memoria Identità. Fotografia contemporanea dell’Est Europa”.

Condividi questo articolo
  • Facebook
  • Twitter
  • Mail
Altri articoli di

Francesca Mila Nemni

Giovanni Ciapessoni

7 Febbraio 2017, 4:01 pm CET

Laura Cherubini: Cominciamo parlando di questa casa della via Gluck… Giovanni Ciapessoni: La casa della via Gluck esisteva già prima…

Approfondisci

Hans Haacke

7 Febbraio 2017, 5:38 pm CET

Sam Durant: Mi parleresti del progetto che hai presentato in occasione dell’ultima Biennale di Venezia? Hans Haacke: Per la 53ma…

Approfondisci

Oggetto quasi

9 Febbraio 2017, 12:26 pm CET

Questa intervista è l’estratto di una lunga conversazione, nata nella polverosa estate 2009 nello studio di Simone Berti. Gli artisti…

Approfondisci

Eva Berendes

9 Febbraio 2017, 4:33 pm CET

Riccardo Previdi: Recentemente ho presentato la mia application per il Premio New York. Il progetto che ho proposto nasce da…

Approfondisci

  • Prossimo

    Michele Zaza

  • Precedente

    Eva Berendes

© 2023 Flash Art

  • Termini & condizioni