Rosa Aiello Casa Masaccio / San Giovanni Valdarno (AR) 

2 Gennaio 2018

Per la sua prima mostra in Italia l’artista canadese Rosa Aiello mette in scena negli ambienti di Casa Masaccio un sofisticato percorso che mescola immagini video, oggetti domestici, dispositivi linguistici e stimoli sonori, abitando con equilibrio le sale della storica dimora. L’artista sta attualmente lavorando a un romanzo, Calypso’s Way, di cui la mostra costituisce una sorta di “formalizzazione visiva”, fatta di suoni e luci, giochi linguistici e interventi decorativi che si relazionano tra loro in un continuum di senso. In “Fate Presto” l’universo personale di Aiello si esplica attraverso una serie di rimandi tra oggetti che stimolano narrazioni possibili, a cui lo spettatore è chiamato a dare un significato: ricostruire la massa di frammenti che l’artista ha posizionato all’interno dello spazio espositivo significa di fatto avvicinarsi alla visione di quelle che Aiello chiama “strutture”, ossia l’insieme di linguaggi, codici, regole, dogmi che vigono nel nostro quotidiano. “Fate Presto” è un invito alla scoperta e alla riflessione, attraverso un richiamo che ci chiede di fare propria l’urgenza dell’artista in questa sorta di “risistemazione” e “nominazione” del reale. La stessa parola “Fate” del titolo assume quindi un doppio significato se tradotta in italiano o in inglese (destino): la sua ripetizione continuativa all’interno di mosaici linguistici dislocati negli spazi viene connotata da significati molteplici, connessi ai contesti in cui viene utilizzata e alle sue plurali variazioni. Le parole che prendono forma nei “quadrati magici” ritornano come un’eco nei video, che a loro volta sono organizzati da sistemi alfabetici e linguistici.
Una mostra che l’artista stessa ha definito intima, che ripropone oggetti e materiali amati e propri vissuti personali, ma che allo stesso tempo si concentra su sistemi universali e strutture sociali. Un percorso espositivo organizzato ritmicamente e spazialmente, che fa di “ripetizioni, interruzioni, balbuzie e rifugi, ritornelli, partenze e ritorni, riproduzioni e cicli” sia una modalità attraverso la quale guardare all’esistente, sia sostanza e oggetto stesso della realtà.

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