Marta Barbieri e Paola Bonino su UNA / Piacenza

3 Maggio 2018

Marta Barbieri e Paola Bonino hanno da poco inaugurato il primo progetto firmato UNA, la galleria che sta per aprire i battenti a Piacenza. Fondare uno spazio nuovo in una città dove il contemporaneo non è proprio tra le priorità, proponendo principalmente artisti italiani della loro generazione (under 35), è una scelta coraggiosa. Perché avete deciso di aprire UNA, dopo l’esperienza di Placentia Arte?
L’esperienza di Placentia è stata importantissima e appassionante. In quella sede storica abbiamo presentato una serie di mostre personali di artisti emergenti italiani, con molti dei quali proseguiamo la collaborazione presso UNA. Accanto all’attività di galleria, abbiamo realizzato alcuni progetti curatoriali, come ad esempio il festival di arti performative LIVENEL nella suggestiva location del Palazzo Ex-Enel di Piacenza nel settembre 2016.  L’idea alla base della nuova avventura di UNA è quella di “ribrandizzare” l’attività in vista di un ampliamento della galleria sia in termini di collaborazioni che di apertura all’estero.

Il nome incuriosisce. È conciso, suona bene. Come è nato?
Eravamo alla ricerca di un nome femminile: UNA è breve, semplice, ma incisivo e in un mondo di brand sopra le righe la sua neutralità ha una valenza universale. Siamo UNA galleria.

Avete un legame importante con Milano presso Spazio Leonardo, il nuovo contenitore di Leonardo Assicurazioni – Generali Milano, in Porta Nuova. In cosa consiste questa collaborazione?
In un’ottica di apertura e interdisciplinarietà, Spazio Leonardo ci ha affidato per l’anno 2018 la direzione artistica della sua “Gallery”: una lunga parete di 22 metri all’ingresso dell’agenzia. Da qui è nato un programma di tre mostre personali di nostri artisti: Thomas Berra, Simone Monsi e Irene Fenara. Ogni artista selezionato è invitato a sviluppare un progetto site-specific, che dialoghi con Spazio Leonardo e la sua specificità. Ogni mostra verrà inoltre accompagnata da un catalogo che raccoglierà il contributo critico di un curatore insieme alle immagini della mostra.

Con chi avete inaugurato il primo progetto?
Il primo progetto di UNA è la mostra personale di Thomas Berra a Spazio Leonardo, “Tutti dobbiamo dei soldi al vecchio sarto di Toledo”, che abbiamo inaugurato lo scorso aprile e sarà aperta fino a giugno. Focus del progetto è un evanescente wall-painting su tutta la lunghezza della parete, sul quale si innestano lavori su tela di piccolo e grande formato, testimoni della pittura segnica e gestuale tipica dell’artista.

Il 5 maggio inaugurate invece la sede a Piacenza. Perché avete scelto di aprire la nuova galleria con la mostra personale di Filippo Minelli, un artista riconosciuto internazionalmente, che, da tempo, non realizzava un progetto tutto suo in Italia?
Filippo è un artista che lavora a livello internazionale, con cui collaboriamo da tempo e che abbiamo portato l’anno scorso a Artissima. Non avendo mai presentato una sua personale in galleria, abbiamo deciso di farlo in occasione dell’apertura della nuova sede. Contemporaneamente, Filippo parteciperà a una collettiva alla Galleria Civica di Modena e a un’importante Biennale europea.

Come procederà il percorso di UNA, tra mostre in sede, a Milano e le fiere a cui partecipate?
Proseguiremo il programma con una serie di mostre parallele nello spazio di Milano e in galleria a Piacenza. Tra le novità c’è la partecipazione a OFF to Milan a ottobre, la versione italiana di CONDO.

Come è lavorare in due per UNA?
Perfetto!

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