Marco Tagliafierro: A distanza di qualche mese dalla nascita di ARTbite – una nuova piattaforma per collezionare l’arte contemporanea attraverso Instagram – si può tentare un primo bilancio, tenendo conto del momento storico che stiamo attraversando? Che ragionamenti si attivano quando oggi ti trovi a constatare che hai anticipato un trend nella proposizione dell’arte via Instagram?
Nicoletta Rusconi: ARTbite è stato lanciato quattro mesi fa, quando nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo dopo. Quando tutti sono corsi ai ripari e si sono dovuti organizzare, noi stavamo già riflettendo e sperimentando da quasi un anno la possibilità di collezionare via Instagram. La preparazione per il lancio è durata diversi mesi, dalla fase d’ideazione del progetto, alla definizione degli accordi con gli artisti, alla creazione di un account Instagram e i relativi contenuti digitali. In tempi non sospetti mi sono posta alcune domande necessarie sui meccanismi di vendita di opere d’arte sul web, con la fortuna di poterlo attivare in un momento sereno e non durante un’emergenza come quella attuale.
MT: Il target di prezzo dei lavori che proponete si è rivelato giusto in questo lasso di tempo a partire dal vostro esordio?
NR: Sono sempre più convinta che, nel caso di ARTbite, sia stato individuato il giusto target di prezzo, ovvero dai trecento ai tremila euro. Da collezionista non comprerei mai un’opera di valore elevato senza vederla, senza poterne verificare lo stato o le eventuali problematiche di conservazione. Nel mondo digitale non c’è lo stesso livello di fiducia che si instaura tra gallerista e collezionista nel mondo reale, e questo è un fattore da prendere in considerazione. Nel nostro caso, abbiamo interpellato i curatori per la selezione della proposta di ARTbite, proprio per ricreare in altro modo quella garanzia di cui il cliente ha bisogno nel momento in cui fa un acquisto online.
MT: Cosa ti inorgoglisce maggiormente di ARTbite?
NR: Mi piace pensare ad ARTbite come a un primo possibile approccio al collezionismo via social media. Quello a cui aspiro è far avvicinare un neofita all’arte contemporanea tramite un’opera con un costo accessibile e vederlo successivamente entrare in una galleria per acquistare un lavoro più importante.
MT: Ti stai servendo di un sito oltre alla piattaforma social?
NR: La principale piattaforma di ARTbite è Instagram, mi è sempre piaciuta la sua freschezza, l’immediatezza e il formato. Ci appoggiamo anche a un sito web e alla newsletter quali metodi di diffusione e aggiornamento per le persone che non hanno l’account Instagram – una cosa curiosa è che molte più persone di quante ci aspettassimo non usano i social media. Il sito viene inoltre utilizzato per archiviare e rendere più accessibili i contenuti digitali creati dagli artisti.
MT: Come vedi la possibilità tangibile e fisica per l’arte che presenti in un futuro prossimo?
NR: Più volte ho ricevuto la richiesta di poter vedere fisicamente gli oggetti su ARTbite. L’occasione è arrivata quando ho deciso di cambiare location alla residenza per artisti I.D.E.A. che porto avanti da qualche anno. La nuova cascina è uno spazio dedicato esclusivamente all’arte, verrà usato per mostre e presentazioni e accoglierà al suo interno uno shop dedicato ad ARTbite; così le persone che visiteranno la residenza avranno l’opportunità di vedere gli oggetti.