La prima personale istituzionale di Ann Greene Kelly, artista di base a Los Angeles, è caratterizzata da un’atmosfera criptica. La mostra comprende sculture e disegni realizzati tra il 2017 e il 2020, disposti acutamente nello spazio della project room dell’ICA. Nel lavoro di Kelly, la pratica dell’objet trouvé è contaminata da tecniche e materiali che si rifanno alla scultura modernista. Infatti, tra i diversi oggetti che l’artista ha recuperato intorno al suo studio – materassi, pneumatici, mobili di plastica – possiamo identificare tecniche come collage, disegno e assemblaggio. Le sue composizioni scultoree sono giustapposizioni di elementi eterogenei, per lo più oggetti prodotti in serie o manufatti legatiai bisogni primari. Kelly li assembla, li combina o li altera per trascendere la loro funzione originale, generando strutture di natura inaspettata.
Untitled (2019), ad esempio, è un materasso circolare installato su un basamento piatto con un orinatoio in onice incastonato al centro; Untitled (small circular bench) (2017) sembra essere una sedia la cui funzionalità è compromessa dalle dimensioni ridotte e dal design circolare; e Untitled (2020) comprende cinque pneumatici bisecati disposti verticalmente e trasformati con lattine, gesso, tessuto e matita colorata.
La tensione che fluttua sulla superficie delle sculture di Kelly sembra avere origine da una combinazione fra scelte intime e presupposti formalisti. Il fine di questi misteriosi assemblaggi non è quello di fornire nuovi contesti o identità a questioggetti quotidiani, ma di aprire scenari inspiegabili e inesplorati. Sebbene il loro fascino derivi dalla familiarità delle loro forme, le manipolazioni dell’artista vanificano la nostra prima impressione. Volumi e forme che potremmo facilmente riconoscere, confluiscono in composizioni sfuggenti che evitano qualsiasi forma di sublimazione. Né allegoriche né illustrative, le sculture di Kelly danno voce a un mondo silenzioso di cose in cui il corpo è semplicemente una traccia.
Sebbene concepiti come elementi distinti, le sculture e i disegni sono connessi da una sensibilità comune. Questi ultimiabbracciano scenari complessi comprendenti una vasta gamma di elementi: sedie, frutta, finestre, riviste, carta da parati, corridoi, tavolini, bicchieri. L’artista li riproduce in modo casuale, seguendo un ritmo interno che non ci è dato conoscere. Anche qui Kelly riscrive il nostro rapporto con le cose, esplorando nuove configurazioni e proponendo punti di vista senza precedenti che sembrano emergere dagli oggetti stessi.