La parete bianca suda ancora il calore secco del sole del Salento.
È nuovo cinema paradiso, in un paradiso del sud del mondo, dove ci è arrivata, aspettata, una scatola magica, come il cinema. Una sorta di New Delivery Cinema: un cartonato anonimo, di una logistica anonima, nasconde un box verde vegetale, che sembra vivo quando lo apri. Una macchina scenica verdissima, simbolo immediato e non subliminale delle invenzioni di Daniel Lee. Una virata progettuale che è una strombata ai classici toni marroni e beige, da lounge Marc Augè, dell’idea di Bottega Veneta. Un nuovo, inaspettato, inizio, che si è visto, eccome. Appena arrivato Lee ha travolto tradizioni e azioni, per fare una nuova Bottega, sua e speciale, superando i confini generazionali che la confinava nel mondo delle signore bon ton e ton sur ton. E spostandola in un universo genderless dove conta contenuto e non etichetta. Che in questo caso, parentesi semplice, è comunque super cool.
Ma torniamo al cinema, amato da Lee. E come si vede. Basta seguire le istruzioni e il Nebula, l’iPhone dei proiettori portatili, parte con un cortometraggio a quattro mani, con il registra e fotografo Tyrone Lebon, sulla mascolinità contemporanea e il vestire. Vestizioni che diventano performance, intime e private, di compagni di viaggio, amici, ispiratori di Lee. La luce nella notte mette in scena, qui in odine sparso, con la benevolenza del fico d’india sulla parete, Roberto Bolle, Barry Keoghan, il regista Dick Jewell, l’arte di George Rouy, la leggenda Michael Clark, i cantanti e rapper, Neneh Cherry, Roman, Tricky, Obongjayar, Octavian. Otto minuti sporchi e veloci, poetici e silenziosi, ipnotici. Semplici come le linee di questa Bottega Veneta contemporanea, dai volumi potenti e intriganti, senza stagioni, oltre le stagioni, in un dialogo privilegiato, mai scontato con la creatività. Il bello è così semplice, quando è bello, come la luce che esce dal proiettore sotto le stelle del Salento, per rinnovare lo stupore del Cinema, dell’arte e della moda. Corto, medio o lungo che sia. Arte, moda, performance, che sia. Genderless.