“Modern Nature: An Homage to Derek Jarman” è un progetto triennale, nato dalla collaborazione tra la curatrice Elise Lammer e il programma di residenze d’artista La Becque, il cui obiettivo è lo sviluppo di un giardino e di un programma di residenze artistiche ispirati alla vita e al lavoro del regista-artista Derek Jarman (1942-1994). Il giardino è stato ubicato lungo la sponda del Lago Lemano su cui si affaccia La Becque e si rifà al “Prospect Cottage” di Jarman, la casa con giardino attorno a cui l’artista (e giardiniere) riuscì a creare e far germogliare un giardino paradisiaco nonostante le avverse condizioni atmosferiche del luogo in cui sorge, soprannominato “deserto d’inghilterra”. Non si tratta, però, di una copia esatta, ma reinterpreta i princìpi applicati dall’artista, come la scelta di specie autoctone, la creazione di scenografie con oggetti trovati in natura e di nuove soluzioni biodinamiche, senza impiegare né muri né recinzioni.
Il giardino di La Becque è pensato per ospitare i video, le sculture, le performances e gli interventi sonori realizzati dagli artisti svizzeri e internazionali presenti in residenza. Alla fine dell’estate 2019, il primo gruppo in residenza, composto da artisti che in passato hanno collaborato con Derek Jarman e da altri più giovani, la cui pratica indaga tematiche a lui vicine, è stato invitato a dialogare con uno spazio ancora in fase di realizzazione e con un archivio di dimensioni ridotte. Le connessioni quasi spontanee tra questi e il lavoro di Jarman ne testimoniano l’attualità della ricerca, capace di collegare generazioni e aree geografiche diverse. La prima serie di lavori realizzati per il giardino di La Becque si è formata istintivamente attorno al tema del “campo”.
“Modern Nature” è stato concepito come un processo di sedimentazione organico e sinergico, in parte documentato, in parte affidato allo scorrere del tempo. Di anno in anno, gli interventi degli artisti e la vegetazione saranno sempre più in simbiosi, fino a rendere il giardino un’entità autonomia, simile ad un archivio vivente.
In occasione del secondo atto di “Modern Nature”, in programma il 25, 26 e 27 settembre 2020, verrà presentata nel giardino una nuova serie di sculture, assieme a video-proiezioni, letture, performances artistiche e musicali, il cui oggetto d’indagine sarà la nozione di “queering nature”. Inoltre, sarà inaugurato “Garden Feelings”, un ciclo “plantophile” di ascolti di gruppo nel giardino di La Becque, organizzato da Julie le Gonidec e Philippe Heim.
Tra gli artisti partecipanti (Félicia Atkinson, Adrien Chevalley, Victor Déletaz, Anne-Laure Franchette, Dorota Gawęda and Eglė Kulbokaitė, Marie Griesmar, Jean-Yves Le Baron, Jose Cáceres Mardones, Julie Monot, Florence Peake, Jessy Razafimandimby, Rose & Mathilde, Prem Sahib, Rosario Talevi, Time Is Away) Alessandra Novaga, chitarrista con una solida formazione classica completata presso la Musikhochschule Musik-Akademie di Basilea. Il suo cui ultimo disco “I Should Have Been a Gardener” pubblicato nell’estate 2020 dall’etichetta italiana “Die Schachtel,” costituisce un’estesa meditazione sulla vita e l’opera del regista inglese Derek Jarman.