La mostra presenta per la prima volta in Italia i risultati del progetto Crisalidi – mostrati in anteprima a gennaio presso il Museo di Patan (Kathmandu, Nepal) – realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (6. Edizione, 2019), il programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
“L’interesse scientifico e antropologico per i fenomeni, l’approccio quasi alchemico alla materia e ai suoi “passaggi di stato”, l’attenzione a stili e tecniche diverse, la riflessione sul valore dell’opera – dichiara Marcello Smarrelli, curatore della mostra e Direttore Artistico della Fondazione Pastificio Cerere – sono le ragioni che hanno guidato la scelta dell’artista e del progetto, con il quale la Fondazione Pastificio Cerere ha partecipato al bando Italian Council”.
Il nucleo principale della mostra è costituito da cinque grandi sculture in bronzo, dal titolo Mvah Cha (Crisalidi), realizzate da Siedlecki nel 2019 durante diversi periodi di residenza a Kathmandu, dove ha avuto modo di sperimentare e approfondire la tecnica della fusione a cera persa nepalese in alcune delle più importanti fonderie locali, dedite alla produzione di sculture sacre. In particolare, l’artista è rimasto affascinato dai passaggi che precedono la fusione: mentre in Occidente il modello in cera viene ricoperto da mattone triturato e gesso, in Nepal si utilizza un composto chiamato “Mvaḥ Chā”, una malta che si ottiene impastando argilla, sterco di vacca e pula, ossia l’involucro dei chicchi di riso.
Il titolo delle sculture deriva quindi dalla pratica quotidiana delle botteghe, da quel momento in cui il modello in cera viene ricoperto da strati di “Mvaḥ Chā”, formando un involucro così spesso da nascondere la forma originale. Siedlecki scegliendo tali forme, ha eletto ad opere questi manufatti intermedi che, seppur necessari alla realizzazione delle sculture, non lo sarebbero mai diventati in quanto solitamente distrutti per portare a termine il processo di fusione.
Il risultato di questo insolito processo sono un insieme di sculture dalle masse indeterminate, dei non finiti, forme dotate di un’espressività forte e primitiva, libere da canoni proporzionali e da precisi riferimenti anatomici, che tuttavia conservano una sottile relazione con l’iconografia religiosa induista e buddista, ricordando allo stesso tempo l’estetica arcaicista della scultura del primo Novecento.
Rinforza il senso di spiritualità che pervade la mostra, la presenza di oggetti quali dolci, denaro, fiori, uova e alcolici, le tradizionali offerte che in Nepal i fedeli dedicano alle divinità venerate per evitare la loro ira. Siedlecki riattiva tale rituale nella mostra, creando una relazione tra la cultura millenaria nepalese e il linguaggio dell’arte contemporanea.
Opere che creano un dialogo fra passato e presente, tra oriente e occidente, sottolineando come, la fascinazione per l’ignoto e per lo spirituale, accompagni da sempre l’uomo indipendentemente dalle epoche e dalle latitudini.
Come previsto dal bando – tra i cui obiettivi c’è quello di incrementare le collezioni pubbliche con nuove produzioni – il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato sarà il destinatario ultimo delle opere realizzate. A questo proposito la direttrice Cristiana Perrella dichiara: “Sono molto felice che le opere di Namsal Siedlecki entrino nella nostra collezione grazie all’Italian Council. Crisalidi manifesta non solo una sensibilità rara nella riflessione su materia, tecniche, e processi della scultura, ma anche un interesse al confronto con tradizioni e pratiche artistiche di altre culture che rende questi lavori molto rappresentativi della nostra idea di museo: aperto all’interazione tra linguaggi diversi della creatività, in grado di accogliere voci, culture e punti di vista differenti e di metterli in dialogo”.
Arricchiscono il percorso espositivo altre sculture, nate a seguito del nucleo originario, durante successivi periodi di residenza e rapporti con altre fonderie, che proseguono la riflessione dell’artista sulle tecniche e sulla storia della scultura nepalese.
Numerose le attività volte a raccontare il progetto a livello nazionale ed internazionale: alcuni talk d’artista si sono svolti presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra, al Kronika – Centre for Contemporary Art di Bytom in Polonia, e da In extenso, a Clermont-Ferrand in Francia; lecture dell’artista sono previste nei prossimi mesi presso le Accademie di Belle Arti di Roma, Firenze e Carrara, quest’ultima in collaborazione con il mudaC | museo delle arti di Carrara; inoltre, è stato realizzato un workshop con gli studenti del Liceo Artistico Caravaggio di Roma nell’ambito diCollezione Di Classe, il progetto della Fondazione Pastificio Cerere che promuove l’educazione nelle scuole attraverso l’arte contemporanea.