Il Museo Villa dei Cedri rende omaggio all’artista tedesca Irma Blank che, a metà degli anni Cinquanta, lascia la Germania per trasferirsi in Sicilia. Quest’esperienza di sradicamento e isolamento – tanto geografico quanto culturale e linguistico – segna gli esordi della sua pratica artistica. Imperniato sul linguaggio, il suo lavoro si sviluppa attraverso la ricerca di una scrittura svincolata da qualsiasi significato.
La mostra si focalizza su un aspetto distintivo e poco studiato dell’opera di Blank, ovvero l’utilizzo libero e intuitivo del colore. Così, tramite diverse tecniche – disegno, pittura, serigrafia su poliestere o acciaio specchiante ma anche performance -, il percorso espositivo propone una visione originale delle scelte cromatiche e strutturali dell’artista, tra gesto, segno e colore.
Tra scrittura asemantica e grafia poetica
Irma Blank è da sempre appassionata di lingua e letteratura. Nata nel 1934 a Celle, in Germania, si trasferisce a Siracusa nel 1955. Questo sradicamento geografico, culturale e linguistico sarà alla base della sua ricerca artistica. Il suo lavoro sembra proporre una sintesi dei tempi in cui viviamo: strettamente legata alla sua storia personale, scaturisce dalla sua particolare situazione di migrazione e di isolamento culturale, tipica anche della nostra società contemporanea.
Le sue prime opere sono realizzate alla fine degli anni Sessanta, periodo nel quale crea un segno autonomo spoglio di significato, al contempo scritto e disegnato. Irma Blank recupera i simboli basilari della comunicazione per ricondurli ad una scrittura visiva. Purificata da qualsiasi senso semantico, la sua grafia diventa una traccia silenziosa, un linguaggio universale. L’artista interagisce così con un ipotetico interlocutore, mettendo allo stesso tempo in atto un soliloquio. Questa peculiarità della sua produzione, affascinante e contraddittoria, si dispiega in tutta la sua opera, dai primi disegni alle creazioni più recenti. Declinata principalmente in disegni, acquerelli, inchiostri e dipinti, la sua ricerca gravita attorno alla nozione di «libro» e si estende al mondo dell’editoria – dai libri unici ai libri d’artista – includendo anche della «azioni», ovvero performance in pubblico, così come delle registrazioni sonore.
Il percorso espositivo
La mostra al Museo Villa dei Cedri propone un’immersione cromatica e sensoriale nell’arte di Irma Blank, distinguendosi da un itinerario prettamente cronologico. Basandosi su riflessioni sia concettuali che personali associate all’esperienza vissuta, l’artista integra il colore nella sua esplorazione della scrittura disegnata, attraverso l’uso di diverse tecniche, come l’acquerello o la penna a sfera. In un’opera segnata dal silenzio e dalla disciplina, ogni scelta cromatica è di singolare importanza e ogni colore – anche il bianco e il nero – assume un significato ben preciso, che l’artista non impone tuttavia allo spettatore, lasciandogli la libertà di contemplare le opere secondo la sua sensibilità.
Ai suoi esordi, Irma Blank ricorre spontaneamente al blu e al nero, ma anche al rosso – colori della scrittura -, aprendosi poi progressivamente a tinte più inconsuete come il rosa e il viola. Se il rosa può apparire come un colore sorprendente nell’ascetismo della sua ricerca artistica, per Irma Blank simboleggia tuttavia l’introspezione, l’indagine, ma anche l’analisi, l’orientamento e l’identificazione, «come una persona alla ricerca della propria identità». Così, nell’allestimento della mostra, le prime due sale sono consacrate al rosa e al viola, mentre il blu – il colore dell’inchiostro, del cielo, dell’infinito, della determinazione e dell’utopia – concluderà il percorso. Particolarmente importante per l’artista, il blu ricopre un ruolo predominante nel suo lavoro, soprattutto nel periodo dei Radical Writings (1983-1996), dove scrittura e disegno si confondono nella progressiva esplorazione della linea. Irma Blank scopre qui la relazione diretta tra la sua pennellata e il ritmo del suo respiro, assimilandosi.
Il nero, colore della parola stampata, della scrittura e quindi del libro, è centrale nell’opera di Blank. La sua pratica artistica è infatti scandita dalla realizzazione di libri unici (e alcune edizioni), spesso corrispondenti ad opere su cui si sta lavorando. Il nero è seguito da un’esplosione di colore nella seria Germinazioni e Annotazioni (1982-1983) che, presentate in anteprima al Museo Villa dei Cedri, aprono il percorso espositivo al secondo piano. In queste opere, il verde e l’oro appaiono per la prima e unica volta nel lavoro di Blank. Utilizzato per la sua particolare densità, che contrasta con la leggerezza dell’acquerello, l’oro riflette la luce con inaspettata intensità, creando quasi diverse versioni della stessa opera a seconda delle condizioni atmosferiche e luminose.
Irma Blank descrive il suo lavoro come un «ciclo sensoriale totale», che nasce dall’intimità della letteratura e della scrittura, ma che è universalizzato e amplificato poi dalla sua ricerca artistica. In questa prospettiva, l’artista ha registrato i suoni prodotti dai disegni in corso di realizzazione, o dalle letture pubbliche delle sue opere, udibili nella mostra al Museo Villa dei Cedri. Inoltre, il film della performance intitolata Concreto Scritturale (1980), rivisitata in occasione della tappa espositiva a Bordeaux (2019) e prodotta dal CAPC Musée d’art contemporain, è proiettato in una delle sale espositive.