2 Lug – 25 Set 2021
In occasione della riattivazione del programma cinematografico, l’edificio del Cinema subisce una radicale trasformazione. Per la prima volta le sue pareti mobili sono aperte integralmente creando un ambiente ibrido, una sala di proiezione caratterizzata da una costante osmosi visiva tra lo spazio interno, i cortili e le altre strutture del complesso architettonico concepito da Rem Koolhaas.
In dialogo con gli artisti Simon Fujiwara, Peter Fischli, Goshka Macuga e Betye Saar che contribuiscono con i loro progetti all’attività espositiva in corso nelle sedi di Milano e Venezia, Fondazione Prada presenta dal 2 luglio al 25 settembre 2021 “Multiple Canvases”, un nuovo format che reinventa “Soggettiva”, una delle sezioni che compone la sua programmazione abituale.
Con “Soggettiva” singole personalità del mondo dell’arte e della cultura, come Pedro Almodóvar, John Baldessari, Danny Boyle, Theaster Gates, Damien Hirst, Luc Tuymans e Nicolas Winding Refn, sono state invitate a condividere con il pubblico i film che hanno marcato la loro formazione personale e intellettuale. “Multiple Canvases” combina in un’unica rassegna le opere selezionate da quattro artisti diversi, cercando connessioni e risonanze inaspettate tra biografie, passioni segrete e interessi paralleli.
Dal 2 al 24 luglio, per tre sere a settimana, dal giovedì al sabato, alle ore 21.45, saranno proiettate cinque pellicole della serie “Multiple Canvases”: Orphée noir (1959) di Marcel Camus (selezionato da Betye Saar); Bara No Soretsu – Funeral Parade of Roses (1969) di Toshio Matsumoto e Nippon Sengoshi – Madamu Onboro No Seikatsu – History of Postwar Japan as Told by a Bar Hostess (1970) di Shohei Imamura (selezionati da Simon Fujiwara); Nostalgia de la luz (2010) di Patricio Guzmán e Sayat Nova / Nran Guyne – Il colore del melograno (1968) di Sergej Paradžanov (selezionati da Goshka Macuga).
Come spiega Luigi Alberto Cippini, il curatore dell’attività cinematografica della Fondazione, “il cinema può essere inteso come un progetto di sogno collettivo che collega soggettività e materiali visivi attraverso la profondità del singolo individuo e la forma dell’incontro sociale. ’Multiple Canvases’ ibrida le preferenze visive profondamente personali di quattro artisti internazionali testando la forma della screening list come una pratica di scrittura e un progetto collettivo.”