Sensory Ecologies è un appuntamento del Public Program di Pirelli HangarBicocca dedicato alla mostra “Metaspore” di Anicka Yi, che approfondisce e sviluppa i concetti e le idee generate dalle opere esposte. Il simposio riunisce un panel interdisciplinare: Mόnica Bello, curatrice e responsabile per le arti presso il CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare di Ginevra; Jane Calvert, sociologa della scienza, professoressa di scienze e studi tecnologici presso l’Università di Edimburgo; Harmony Holiday, artista multisiciplinare, poetessa e scrittrice; Studio Klarenbeerk & Dros, studio di design incentrato sulla ricerca di progetti sostenibili e di nuovi materiali; Barbara Mazzolai, direttrice del Bioinspired Soft Robotics Laboratory presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
I relatori affronteranno un tema urgente e centrale del nostro tempo: come è possibile coniugare la vita sensoriale (sia umana sia non-umana) con la tecnologia contemporanea?
Attraverso prospettive diverse, il simposio cerca di costruire una costellazione di strumenti di conoscenza e di navigazione, attingendo dalle discipline dell’arte e del design, degli studi sui media, della tecnologia e della scienza, della biologia generale e sintetica e della letteratura.
Nel corso della serata è prevista una proiezione speciale del video The Flavor Genome (2016) di Anicka Yi in una versione 2D, concepita come un riferimento per lo sviluppo della discussione. The Flavor Genome è un viaggio tecno-sensoriale ai limiti più inesplorati delle capacità di adattamento, di mutazione e di ibridazione degli organismi viventi. Partendo dal concetto di “Flavor Genome” il video mette in scena una mappatura di mondi percettivi, prendendo la realtà come matrice di essenze olfattive uniche che potrebbero favorire la condivisione di intelligenze di differenti forme di vita.
Con il crescente entusiasmo per concetti come il Web 3.0 e il Metaverso, Sensory Ecologies chiede ai relatori di esaminare in che modo il sistema percettivo umano sia pronto a essere frammentato, esteso e controllato. Quali sono le principali conseguenze ecologiche e politiche del mantenere la vita sensoriale umana nella dimensione biologica piuttosto che nella dimensione tecnologia, ormai fortemente privatizzata?
Questo simposio invita i partecipanti a valutare le implicazioni sociali e ambientali di questa questione e a considerare in che modo il potere e il capitale operino all’interno di queste sfere (quella tecnologica e quella sensoriale). In altre parole, chi o cosa potrebbe trarre vantaggio dalla trasformazione o dall’esclusione dell’esperienza sensoriale e corporea?
Al contrario, come possiamo opporre resistenza a un pensiero dualistico di tipo cartesiano che separa la mente dal corpo e sviluppare tecnologie contemporanee più vicine al mondo biologico? Guardando alle scienze biologiche, al design, all’arte e alla letteratura il simposio va alla ricerca di modelli che possano fungere da guida e proporre vie d’uscita mentre navighiamo in un mondo percettivo sempre più connesso e mediato dalle macchine.
Andando oltre l’approccio universale della tecnologia moderna per entrare in uno spazio creativo di tecnodiversità porose e multiple, quali nuove tecnologie, progetti, reti, sensazioni e approcci vorremmo vedere proliferare?