News, riflessioni, fortune storiche, critiche ed economiche sul mercato dell’arte in Italia. Una rubrica a cura di Stefano Baia Curioni.
Francesca Minini e Galleria Massimo Minini. Veduta dello stand presso miart 2022. Courtesy Francesca Minini, Milano, e Galleria Massimo Minin, Brescia.
kaufmann repetto. Veduta dello stand presso miart 2022. Fotografia di Marco Beck Peccoz. Courtesy kaufmann repetto, Milano / New York.
Galleria Luisa Delle Piane. Veduta dello stand presso miart 2022. Fotografia di Marco Beck Peccoz. Courtesy Galleria Luisa Delle Piane, Milano.
Galleria dello Scudo. Veduta dello stand presso miart 2022. Fotografia di Marco Beck Peccoz. Courtesy Galleria dello Scudo, Verona.
Meyer Riegger. Veduta dello stand presso miart 2022. Fotografia di Marco Beck Peccoz. Courtesy Meyer Riegger, Karlsruhe.
Galleria dArte Maggiore – G.A.M. Veduta dello stand presso miart 2022. Fotografia di Marco Beck Peccoz. Courtesy Galleria dArte Maggiore – G.A.M, Milano / Bologna / Parigi.
M77. Veduta dello stand presso miart 2022. Fotografia di Marco Beck Peccoz. Courtesy M77, Milano.
Dal fervore delle inaugurazioni degli ultimi giorni a Milano si percepisce che l’apertura della fiera d’arte contemporanea è vissuta, dopo anni di difficoltà, dalla città con grande voglia di ripartire. L’ultima volta è stata solo sette mesi fa, in un settembre concitato in cui si sono sovrapposti molti eventi in poco tempo. Milano lo scorso settembre, in una riapertura condotta più sull’onda della resistenza, ha vissuto un po’ all’ombra di Basilea. Questa edizione voluta con forza senza rispettare il canonico intervallo di dodici mesi, recupera il ritmo primaverile dell’evento e vive una nuova intensità.
La pandemia ha lasciato tracce significative nelle dinamiche globali del sistema dell’arte, con una flessione dei volumi totali, solo in parte compensata dalla crescita del mercato sugli NFT. Gli scenari di guerra, impensabili ancora oggi, allungano ombre sul futuro civile ed economico. Forse proprio per questo miart si presenta come un’occasione in cui il mercato diventa un simbolo civile.
Una fiera è una fiera si dirà, un luogo di vendite e di acquisti. Certamente vero, ma quando si gioca con l’arte, i termini della questione non sono mai così chiari. Il mercato dell’arte è parte di un sistema complesso, in cui pulsano simultaneamente passioni economiche e culturali, visioni estetiche e politiche. Dietro ogni prezzo possiamo essere sorpresi dalla possibilità di una visione poetica. L’arte contemporanea esprime soprattutto libertà, anche quando è merce di scambio.
Ettore Spalletti, Primavera, 2015.
Impasto di colore su tavola, foglia oro su lato superiore. 2 elementi indivisibili: 240 x 120 x 8 cm e 240 x 120 x 4 cm. Courtesy Vistamare, Milano / Pescara.
Cabrita, Natura morta, 2021. Firmata e datata. Display in legno e blocchi in legno. 68 x 122 x 15.5 cm. Courtesy l’artista e Mai 36 Galerie, Zurigo. © Cabrita.
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Alberto Burri, Bi
anco Plastica, 1965. Plastica, acrilico, Vinavil e combustione su Celotex. 76 x 101 cm.
Courtesy Mazzoleni, Londra / Torino.
Jannis Kounellis, Untitled, 2000. Acciaio e juta. 103 x 70 x 42 cm. Courtesy Mazzoleni, Londra /
Torino.
Louise Nevelson, Untitled, 1976 c.
Legno dipinto nero. 97 x 225 x 33 cm. Courtesy Gió Marconi, Milano.
Yuli Yamagata, Explorador 2021. Scarpa, pesce essiccato, galleggiante tubolare da piscina, resina, corda, ecopelle, fibra in silicone, filo da cucito. 62 × 90 × 70 cm. Unico. Fotografia di Ana Pigosso. Courtesy l’artista e Madragoa, Lisbona.
Francis Alÿs, Untitled (Baghlan, Afghanistan), 2011. Dittico. Olio e encausto su tela. Sinistra: 12.8 x 17.7 cm. Destra: 14.4 x 19.5 cm, incorniciato. Fotografia di Sebastian Schaub. Courtesy l’artista e Galerie Peter Kilchmann, Zurigo.
Abbiamo così visitato miart guardandola in trasparenza: gallerie, artisti, ma anche – non visti ma presenti – musei, curatori, ricerche, pubblicazioni, discipline assidue e abbiamo fatto alcune semplici riflessioni: per esempio che si può guardare a una fiera come a un luogo di collaborazione tra alcune delle più importanti istituzioni e proposte curatoriali del mondo. Non nel display, certo, o nell’apparato espositivo direttamente esibito, che pure risponde a precisi criteri di selezione da parte dei curatori delle diverse sezioni, quanto più nel percorso di selezione che ha condotto tanti artisti ad essere rappresentati nelle gallerie presenti Troviamo così, per fare alcuni esempi sporadici: il MoMA di New York, che ha ospitato 33 tra gli artisti presenti in fiera, sia italiani come Enrico Baj, Alberto Burri, Alighiero Boetti, Davide Boriani, sia internazionali come Francis Alÿs, Matt Mullican, Corita Kent; il MoMA PS1, luogo simbolo del contemporaneo nel Queens, nel quale sono stati esposti 24 artisti tra gli altri Simone Fattal, Adrian Paci, Katherine Bradford, Raúl de Nieves, Massimo Bartolini ed Elisabetta Benassi, Luca Vitone; il Centre Pompidou di Parigi, con 21 artisti, tra cui Dadamaino, Enzo Cucchi, Ugo La Pietra, Hans Op De Beeck, Pier Paolo Calzolari e Claudio Costa al Centre Pompidou Metz; il ZKM di Karlsruhe con 18 artisti tra cui Elisabetta Benassi, Agostino Bonalumi, Hans Op de Beeck. Seguono poi i musei italiani con Castello di Rivoli, tra i principali centri di ricerca italiani sul contemporaneo, con 8 artisti, Carla Accardi, Claudia Comte, Francesco Arena, Gianni Caravaggio, Luigi Ghirri, Marinella Senatore, Piero Gilardi; il MACRO e il MAXXI di Roma (la lista completa è illustrata nel dettaglio in appendice).
Carla Accardi, Reciproche influenze, 2012. Vernice vinilica su tela. 100×120 cm. Fotografia di Alberto Petrò. Courtesy l’artista e Francesca Minini, Milano.
Enzo Mari, Progetto 1379A, 1976-84. Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia.
Haim Steinbach,
Untitled (Pantone 672 C), 2016. Scatola in compensato di betulla baltica, plastica laminata e vetro; contenitore metallico
Pantone. 107.5 x 100 x
44.5 cm. Fotografia di Roberto Sala. Courtesy
Vistamare, Milano / Pescara.
Calvin Marcus, Untitled, 2021. Acquerello, olio, vernice vinilica e gesso emulsionato su tela in lino e misto cotone. 158 x 202.5 cm. Fotografia di Marten Elder. Courtesy l’artiste e C L E A R I N G New York / Bruxelles.
Elmgreen & Dragset, Kev, 2020. Bronzo, lacca, vestiti. 18 x 146 x 122 cm. Unico. Courtesy gli artisti e König Galerie, Berlino.
Marcello Maloberti, Martellate – A voce scritta, 2019. Pennarello su carta, graffette in acciaio. 102 × 72 cm. Courtesy l’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano.
Monica Bonvicini, Up in Arms, 2021. Vetro di Murano, piatto a specchio, piedistallo. 10 x 44 x 22.5 cm. Fotografia di Sebastian Schaub. Courtesy l’artista e Galerie Peter Kilchmann, Zurigo.
Al tempo stesso simile e diversa la situazione degli artisti presentati dalle gallerie Emergent. In questo caso l’età più giovane degli artisti e la minore presenza delle gallerie nelle relazioni con i musei, producono una rete molto meno densa, e ruoli molto più distribuiti e omogenei tra i diversi musei che tendono ad essere coinvolti su singoli artisti e singole gallerie. Siamo dunque all’inizio del ciclo di vita.
Insomma, solo qualche suggerimento questa volta –per il momento, per il luogo, per il tempo in cui succede e anche un po’ per il futuro – guardiamo alla fiera dell’arte contemporanea come una ritrovata libertà e cultura. È possibile, è anche facile.
Mimosa Echard, Friends 2, 2019. Piante medicinali cinesi, crisantemi, semi di loto, uova di Ginkgo biloba, spugne detergenti. Fotografia di Andrea Rossetti. Courtesy l’artista e Martina Simeti, Milano.
Tanja Widman, V (Gallery), 2020. 3 stampe inkjet incorniciate, 18 stampe inkjet. Dimensioni variabili.
Fotografia di kunst-
dokumentation.com. Courtesy l’artist e FELIX GAUDLITZ, Vienna.
Tanja Widman, V (Online), 2020. Una stampa inkjet incorniciata, cinque stampe inkjet. Dimensioni variabili.
Fotografia di kunst-
dokumentation.com. Courtesy l’artist e FELIX GAUDLITZ, Vienna.
Ezio Gribaudo, Cuba, 1967. Acrilico su tela e tecnica mista. 80 x 100 cm. Unico. Fotografia di Isabelle Arthuis. Courtesy l’artista e Sans titre (2016), Parigi.
Alicia Adamerovich, ”
A bat out of hell”. Veduta della mostra presso Sans titre (2016), Parigi, 2021.Sister Sister, 2021, Olio su lino. 100 x 120 cm. Vertigo, 2021. Legno, macchia d’olio, vernice, poliuretano e cera. 94 x 75 x 53.5 cm. Fotografia di Aurélien Mole. Courtesy l’artista e Sans titre (2016), Parigi.
Ketuta Alexi-Meskhishvili, Vine, 2021. Stampa archival pigment. 138 x 110 cm. Edizione 1 di 2 + 2 AP. Courtesy l’artista e LC Queisser, Tbilisi.
Jason Hirata, Four Framed Portraits,
2021. Stampe inkjet su Canson carta Infinity Platine Fibre da 300g.
31 x 21 cm (ognuno).
Fotografia di Roberto Marossi. Courtesy l’artista e Fanta-MLN, Milano.