L’inerzia in fisica è la tendenza di un corpo a mantenere il suo stato di quiete. Un corpo inerte è in una condizione, temporanea o abituale, d’immobilità o inattività, a meno che non sia costretto a mutare dall’intervento di una forza esterna. Sé indolente nel lasciarsi trasportare dalle maree che lo attraversano, dalle forze che lo abitano, per quanto accelerato, rotatorio o ondulatorio sia il moto che lo scuote, quel corpo, rimarrà sempre immobile.
Scendendo le scale di Casa Flash Art fino al piano interrato, il 9 aprile 2022, giorno della presentazione di Brucia, Ragazzo Brucia!, progetto su committenza specifica del brand Marco Rambaldi, a cura dell’artista visiva Beatrice Favaretto, in collaborazione con divers* protagonist* della scena contemporanea, il pubblico ha concesso il corpo a un involucro visivo e performativo. Il titolo del progetto, che prende il nome da un film del 1969 di Fernando di Leo, nel quale una donna borghese riesce a raggiungere per la prima volta un orgasmo attraverso una relazione extraconiugale, e che raccontandolo al marito viene uccisa per la sua infedeltà, cerca di stravolgere il paradigma sociale che definisce chi siamo e dove siamo diretti. Riflettendo sulle condizioni di potere, le gerarchie e i ruoli nei quali ci identifichiamo, Brucia, Ragazzo Brucia! diventa una chimera composta da corpi, desideri e identità future, pronta a manifestare il suo dissenso.
Basile Dinbergs, Bukkake Connection, Diletta Bellotti, Giacomo Laser, Giada Biaggi, Silvia Morin, Timo Performativo, Giulia Crispiani, Eleonora Luccarini, SoBeast, Glauco Canalis, VEGA, Daniele Costa + Miami Safari e CallMonica sono l* artist* coinvolt* nel progetto. L’esposizione era composta da dodici video proiettati su parete. Il susseguirsi delle immagini ha imposto agli ospiti presenti all’evento una politica dell’orientamento, un ripensamento radicale delle condizioni di amore, corpo, soggettività e sessualità. Come manifesti per la liberazione, le opere si sono consumate tra parole, immagini e suoni, incidendo nello sguardo un percorso fluido, che passando dagli occhi proseguiva nelle braccia, nell’addome, nella pancia, e scendeva giù nelle gambe fino alla punta dei piedi, smuovendo una viscerale sensazione di agitazione e frenesia.
Appena calato il sole è stata presentata la performance inedita PARTY GLITCH del collettivo CallMonica. Il vernissage, ormai mutato in un clima di festa, è diventato il luogo attraverso il quale il collettivo ha sperimentato un’interferenza tra performer e pubblico. Il glitch e l’intrusione, sono diventati strumenti per riflettere sull’agentività dello sguardo e rivelare le condizioni perverse mediante le quali adoperiamo dinamiche di potere tra chi osserva e chi viene osservat*. La serata si è poi conclusa con un’esibizione live del duo SoBeast.
Abbracciando l’idea di progetto collettivo voluta da Marco Rambaldi e Beatrice Favaretto, i contenuti che gli artisti hanno creato, differenti ma per osmosi simbiotici, hanno delineato la sagoma di un corpo collettivo. Agglomerato di osservator* e osservat*, l’inerte corpo, nel suo essere molteplice, diviene abitante delle maree e portatore di movimenti. Un essere pulsante che ingoia e rigetta i detriti e i desideri dell’immaginario contemporaneo. La discesa nei sotterranei, in questo caso quelli di Casa Flash Art, è stata la metafora per esplorare le dimensioni inconsce del rimosso, delle pulsioni e del desiderio. Bataille nell’Erotismo scriveva: “l’oggetto è «proibito», l’oggetto è sacro, ma è proprio questa proibizione che grava su di esso a designarlo quale oggetto del desiderio”. Brucia, Ragazzo Brucia!, non parla di oggetto o soggetto, ma ci mette di fronte ai resti notturni e desideranti, penetrati nella vita vigile come forze incontrollabili o carezze indisciplinate.