“Digital Antibodies” MAXXI / Roma

16 Gennaio 2023

A spectacular miscalculation of global asymmetry (Spettacolari errori di calcolo di globale asimmetria) di Danilo Correale apre il percorso di mostra con tre anonime isole-ufficio in cui una serie di computer lasciati in modalità screen saver proiettano ipnotici video in loop, alludendo alla vita delle macchine in nostra assenza. Queste postazioni di lavoro vuote sono arricchite da un corpo di opere pittoriche apparentemente astratte ma in realtà realistiche perché rappresentano dati e statistiche che riproducono un ritratto della società nell’insieme dei suoi rapporti di forza.

Attraverso un processo di editing e appropriazione artistica e una sottile e ironica critica sociale, Correale rivela la debolezza dei BIG DATA, che nella società contemporanea vengono tradotti in valori assoluti, svelando il paradosso della loro incapacità di essere chiavi di lettura esclusive del mondo.

Quasi invisibile l’opera di Irene Fenara Struggle for Life ☉, un video su un i-Watch indossato dal personale di sala che racconta lo stretto e ambiguo rapporto tra uomo e tecnologia. In una dinamica di hackeraggio poetico, Fenara comanda a distanza le riprese di una videocamera di sorveglianza che riprende le architetture di un allevamento in Danimarca, deviando qualche volta l’inquadratura verso l’alto per contemplare un paesaggio di nuvole nel cielo. L’impossibilità di tenere lo sguardo fisso al cielo della videocamera riflette la difficoltà di sognare ad occhi aperti in una società concentrata sulla produzione e l’efficienza. Allo stesso tempo, il movimento verso l’alto racconta un bisogno di libertà e di come nella nostra società lo spazio lasciato alla contemplazione e alla creatività stia scomparendo.

Il lavoro del duo artistico Invernomuto, formato da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi Vers l’Europa deserta, Terra Incognita (2017) indaga i modelli di autorappresentazione condivisi dai giovani nelle periferie espanse delle metropoli europee, in un viaggio metaforico tra Italia e Francia. Il video, la cui scala verticale simula le proporzioni dello schermo di uno smartphone, segue i protagonisti in un itinerario senza fine. Le immagini sottolineano le dinamiche che si instaurano tra loro e gli ambienti percorsi. Nelle parole degli artisti, “i protagonisti sembrano prigionieri di un loop in cui l’autorappresentazione si trasforma in azione performativa, una messa in scena per un pubblico assente in un’Europa ormai deserta, utilizzata come sfondo e palcoscenico”.

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