“Roni Horn” Galleria Raffaella Cortese / Milano

10 Luglio 2025

Galleria Raffaella Cortese presenta una nuova mostra personale di Roni Horn, interamente dedicata a disegni e opere su carta. Allestita nei tre spazi espositivi, la mostra riunisce lavori provenienti da quattro serie recenti, realizzate tra il 2016 e il 2023, molte delle quali mai esposte prima in Italia: Frick and Fracks, Wits’ End Mash, An elusive Red Figure…, e Slarips.
Il disegno è da quasi quarant’anni un elemento centrale nella pratica di Horn, che lo definisce un’attività “primaria”, finalizzata a esplorare i limiti del linguaggio e il potenziale scultoreo
attraverso processi di costruzione, decostruzione e ricostruzione di immagini e testi.
Nella serie Frick and Fracks, realizzata in gouache e/o acquerello su carta, Horn prosegue la sua indagine pluridecennale sui concetti di coppia e duplicazione. Ogni opera è composta da otto
disegni in cui forme simili si ripetono, creando un sottile gioco mnemonico di diff erenziazione.
La ripetizione diventa così un mezzo per esplorare come anche la differenza più impercettibile possa trasformarsi in una nuova identità. Sebbene il linguaggio sia assente visivamente, la serie approfondisce l’interesse di Horn per modi di dire e slang. Il titolo “Frick and Fracks” fa riferimento al duo comico svizzero di pattinaggio artistico Frick and Frack (Werner Groebli e Hans Mauch), che divenne popolare alla fine degli anni ’30 negli Stati Uniti grazie allo spettacolo itinerante Ice Follies. Col tempo, “Frick and Frack” è diventata un’espressione gergale inglese per indicare due persone strettamente legate, praticamente inseparabili.

Nella serie Slarips, realizzata in grafite e acquerello, l’artista disegna spirali in una gamma di colori, per poi tagliarle e riassemblarle in nuove composizioni tassellate. Ogni opera diventa così un’ipotesi aperta, con infinite possibili varianti compositive—richiamate anche nei titoli delle singole opere, che sono diverse storpiature della parola “spirals”.
Ogni disegno della serie Wits’ End Mash è composto da singole serigrafie sovrapposte di
espressioni idiomatiche scritte a mano da centinaia di persone, e selezionate dall’artista. La serie approfondisce l’interesse di Horn non solo per la lingua inglese, ma anche per l’identità e la frammentazione del significato. Riportate in vari colori e trasparenze, le frasi perdono la loro
stabilità semantica e vengono trasformate in composizioni visive astratte.

In An elusive Red Figure…, Horn amplia il lavoro LOG (22 marzo 2019 – 17 maggio 2020), un’installazione su larga scala composta da 406 opere su carta realizzate quotidianamente nell’arco di 14 mesi. I lavori amalgamano citazioni, fotografie, commenti spontanei, appunti su notizie giornalistiche, eventi meteorologici e testi originali dell’artista.
Il titolo completo della serie — An elusive Red Figure darting about in the Venetian darkness;
a red dwarf burning out beyond Saturn; a nasty gang of runts in red snowsuits acting out in a
North American suburb; an attractive young Italian woman dressed in red is stalked by a lesbian
serial killer; a village girl, the prettiest you can imagine, in a red velvet hood cut from the belly of a sleeping wolf…
— riunisce estratti da LOG e nuovi disegni originali. Come pagine di un libro aperto, ogni opera è composta da una coppia di stampe adiacenti che si sviluppano lungo la parete, formando un diario e una riflessione sul tempo—un ulteriore tentativo di definire l’identità in senso complesso, indagandone l’unità attraverso le sue differenze.

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