In occasione della mostra personale di David L. Johnson “Rule” presso FANTA-MLN, Flash Art Italia propone il testo che accompagna il percorso espositivo.
La produzione di “Spazi Pubblici Privati” (POPS) è iniziata a New York City con la Zoning Resolution del 1961, che ha istituito il primo programma sistematico di incentivi alla zonizzazione. In cambio della realizzazione di piazze, portici e atri accessibili al pubblico, agli investitori privati è stato concesso il diritto di costruire edifici più grandi e alti. Da allora, a New York sono stati creati quasi
600 POPS, rendendoli la categoria di “spazio pubblico” così definito dallo Stato in più rapida crescita in città. A differenza dei parchi e delle piazze comunali, i codici di condotta che regolano i POPS sono stabiliti dai singoli proprietari.
Per decenni, nella maggior parte di questi spazi erano affisse poche regole, oltre al divieto di pattinare, andare in bicicletta e fumare. La situazione è cambiata dopo l’occupazione di Zuccotti Park, un POPS aperto 24 ore su 24 a Lower Manhattan, di proprietà di Brookfield Properties, da parte del movimento Occupy Wall Street nel 2011. Dopo un accampamento durato quasi due mesi, Brookfield, insieme ad altri proprietari di immobili in tutta la città, ha introdotto nuovi codici di condotta che proibiscono azioni come sdraiarsi, montare tende, partecipare a manifestazioni, amplificare suoni e distribuire volantini. Per legge, questi codici esistono solo sotto forma di cartello e devono essere affissi in modo visibile per essere applicabili.
Dopo la scomparsa di mio padre l’anno scorso, ho trovato diverse cassette che aveva registrato negli anni ‘80 e ‘90, archiviando DJ set di stazioni radio della costa orientale e occidentale, tra cui WBLS e 106 KMEL. Usando la sua collezione di stereo, ho iniziato a riprodurre queste cassette nei POPS di tutta la città, in spazi in cui la “radiodiffusione” era stata esplicitamente vietata.
A Milano, la privatizzazione dello spazio pubblico ha subito un’accelerazione. Le partnership pubblico-privato, come la riqualificazione di Piazza del Liberty da parte di Apple, hanno ampliato la presenza di spazi pubblici gestiti privatamente.
Allo stesso tempo, gli spazi culturali autonomi hanno affrontato una crescente pressione, intensificata dalle leggi anti- rave e anti-occupazione. Il Leoncavallo, uno dei centri sociali autonomi più longevi della città (fondato nel 1975), è stato sfrattato dalla sua sede di Via Antoine Watteau la scorsa estate. Durante “Rule”, le registrazioni d’archivio dub e reggae di DJ Vitowar, realizzate nella sede originale del Leoncavallo in Via Leoncavallo 22, saranno disponibili in streaming sul sito web della galleria.





