Flash Art utilizza solo cookie strettamente necessarie per il funzionamento del sito, per il legittimo interesse nel migliorare l'esperienza online e per rendere possibile o facilitare la comunicazione. Per maggiori informazioni consulta la pagina Termini & condizioni

Flash Art
Flash Art
Shop
  • Homepage
    • IN EDICOLA: 359 INVERNO 2022-23
  • Feature
    • Conversazioni
    • Recensioni
    • On View
    • FLASH FEED
    • Tell me stories!
    • La mano (in)visibile
    • PARADIGME
  • Dune
    • Flash Art Mono
  • Archivio
    • Shop
    • Abbonamento
    • EDIZIONE DIGITALE
    • Contatti
→
Flash Art

348 Mar-Apr 2020, Recensioni

6 Aprile 2020, 9:00 am CET

“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970” Museo Madre / Napoli di Antonello Tolve

di Antonello Tolve 6 Aprile 2020
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
1
2
3
4
5
6
7
8
“I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Veduta della mostra presso Museo Madre, Napoli, 2020. Fotografia di Amedeo Benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

Il percorso offerto dal Museo Madre di Napoli per raccontare la figura di Marcello Rumma mostra tutta la forza del potere ricostruttivo affidato a documenti preziosi, a lacerti della memoria che pongono finalmente la giusta luce sugli interessi di un ragazzo curioso, di un mecenate illuminato, di un editore accorto e raffinato. Lettere e articoli di giornale, cataloghi e libri, opere d’arte, fotografie e un raro video del 1968 accompagnano lo spettatore per disegnare “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970” con una accuratezza filologica – la mostra è curata da Gabriele Guercio e Andrea Viliani – che evita la facile celebrazione o lo spettacolo espositivo tout court per focalizzare l’attenzione su un periodo storico tra i più intriganti del secondo Novecento.
Divisa in undici sezioni cronologiche e confluenti, la storia parte da alcuni “Punti di origine” e da “Una didattica aperta”: è possibile scorgere l’impegno di un giovanissimo Marcello che sin dai primi anni Sessanta del secolo scorso affianca suo padre Antonio nella gestione del Collegio Arturo Colautti di Salerno dove avvia un rinnovamento didattico, capace di interagire con nuovi metodi di insegnamento legati al mondo della cultura in movimento.
Dal 1966, con il sostegno critico di Filiberto Menna la rivoluzione intrapresa da Rumma, sempre accompagnato da sua moglie Lia con cui condivide ogni singola avventura, si circonda degli stati generali della critica d’arte e della teoria più brillante, come dimostrano le quattro stazioni della mostra denominate Reinvenzione dei luoghi (Amalfi, 1966), Interrogativi sull’opera (Amalfi, 1967), Alla frontiera (Amalfi, 1968) e Assemblea continua, in cui l’attenzione si sofferma sulle ormai leggendarie rassegne di Amalfi: quella del 1966 curata da Renato Barilli “Aspetti del “ritorno alle cose stesse”, quella del 1967 concepita da Menna e Alberto Boatto “L’impatto percettivo” e quella del 1968 plasmata da Germano Celant “Arte Povera più Azioni Povere” che segue le linee generali di “Con temp l’azione”, il discorso processuale disegnato da Daniela Palazzoli a Torino tra le gallerie Galleria Christian Stein, il Punto e Sperone che precede anche “Op Losse Schroeven” e “When Attitudes Become Form” del 1969.
Man mano che si procede nel viaggio, si giunge a degli ambienti in cui Salerno diventa piazza creativa, centro di dibattito, officina di sperimentazione. Nel settembre del 1967, instancabile e entusiasta, Marcello Rumma contribuisce alla realizzazione della “Prima Rassegna di Scultura Italiana Contemporanea” (allestita sotto i portici del Palazzo comunale di Salerno) e prende la direzione artistica dell’agenzia Einaudi 691 dove l’anno successivo affida a Angelo Trimarco l’organizzazione curatoriale del ciclo “Ricognizione cinque”: una serie di mostre (una al New Design e quattro presso la Einaudi 691) con cui cinque giovani nomi dell’arte – Agostino Bonalumi, Marcolino Gandini, Aldo Mondino, Gianni Ruffi e Gilberto Zorio – dialogano con cinque giovani penne della critica militante – Achille Bonito Oliva, Maurizio Fagiolo, Germano Celant, Renato Barilli e Alberto Boatto.
Cadenzato da una ritmica coinvolgente che si articola appunto tra opere e documenti, il percorso offre anche un focus sulle brillanti pubblicazioni della casa editrice Rumma – le cui due collane (Saggi e Saggine) sono affidate a Barilli, Menna e Aldo Masullo – che rende ancora più vivace l’avventura umana e intellettuale di una persona speciale, di un sognatore poliedrico che non ha mai smesso di credere e scommettere sul presente, di ricercare la sagoma impalpabile del futuro.

Condividi questo articolo
  • Facebook
  • Twitter
  • Mail
Altri articoli di

Antonello Tolve

L’Inesauribile Fascino del Display

9 Marzo 2020, 9:00 am CET

È un immaginario a portata di mano, aperto al pubblico, eppure inviolabile e intangibile. Con una vasta parete trasparente che…

Approfondisci

Riccardo Venturi / Direttore della Scuola di Filosofia ICA, Milano

10 Marzo 2020, 9:00 am CET

ON VIEW è una rubrica in cui Flash Art invita figure prominenti nel mondo dell’arte a selezionare le migliori mostre…

Approfondisci

QUEERING-DISPLAY: Anna Franceschini

18 Marzo 2020, 9:00 am CET

“Il signor Treehorn tratta gli oggetti come donne, lo sapeva?” – Jeff “Drugo” Lebowski, ubriaco Pare che alla metà degli…

Approfondisci

L’indissolubile Interconnessione tra le Specie: Formafantasma

25 Marzo 2020, 9:00 am CET

In occasione di “Cambio” mostra-progetto-manifesto presso Serpentine Galleries, Londra CGPS: Cominciamo con una domanda che pone Hans Ulrich Obrist nella…

Approfondisci

  • Prossimo

    La commedia delle immagini: Maurizio Cattelan

  • Precedente

    Esther Kläs “Maybe It Can Be Different” Fondazione Giuliani / Roma

© 2023 Flash Art

  • Termini & condizioni