Flash Art Covers: le copertine storiche di Flash Art raccontate da Giancarlo Politi.
1982. In Germania ma anche in tutta Europa era esploso il nuovo Espressionismo tedesco (Baselitz, Immendorf, Kiefer, Kirkeby, Luepertz, Penck), contraltare della nostra Transavanguardia che aveva furoreggiato sino ad allora. Il loro teorico scrisse per noi un articolo fondamentale, con questo significativo sottotitolo: Un buon lavoro d’arte è nazionale, ma un lavoro d’arte nazionale è orrendo. Lascio a voi interpretare questa affermazione. Tra tutte queste nuove stelle tedesche, la più luminosa agli inizi apparve subito Georg Baselitz, per questa sua caratteristica di capovolgere l’immagine, a significare tutto e nulla. Ma le sue opere erano indubbiamente fascinose. Il grande Anselm Kiefer stava scalando imperterrito e senza rumore un successo ancor più planetario, ma con qualche anno di ritardo (essendo anche più giovane). Il nuovo Espressionismo Tedesco, come anche la Transavanguardia, per qualche anno riempì musei e le gallerie in tutta Europa. Poi il fenomeno si sgonfiò e restarono i singoli. Dalla Germania Georg Baselitz e Anselm Kiefer tennero il passo a livello internazionale, gli altri restarono ottimi artisti nazionali. Qualcuno forse più in ombra di altri. Ma tutti godono di ottima salute.
In questo bellissimo numero, dedicato per molta parte alla pittura tedesca, quasi in silenzio seppure con grande fragore, uscì l’articolo ormai storico di Helena Kontova, riferimento poi per tutti: “Dalla performance alla Pittura”. Cioè l’analisi del processo della performance che si fa pittura. Un capolavoro. Da rileggere per capire tante cose.