Sarah joue un loup-garou di Katharina Wyss proiettato all’Istituto Svizzero di Roma

31 Gennaio 2022
Katharina Wyss, Sarah joue un loup-garou, 2017. Still dal film. Courtesy l’artista.

L’Istituto Svizzero presenta la proiezione dell’opera prima della sceneggiatrice e regista Katharina Wyss, Sarah joue un loup-garou, presentato in anteprima mondiale alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia nel 2017.

Sul palco la diciassettenne Sarah dà tutta se stessa. Quando si esibisce c’è un attimo in cui sembra trasformarsi completamente nel personaggio che interpreta. Cosa si nasconde dietro una presenza scenica così radicale? Un segreto oscuro che tenta di esprimere. Un ambiente familiare claustrofobico. Il bisogno di avere accanto a sé un fidanzato, un amico, qualcuno in cui confidare. Più il desiderio si fa forte, più Sarah rischia di allontanare le persone che tentano di starle vicino. Alcuni giorni nella vita di una ribelle e la sua lotta incessante per sfuggire alla solitudine.

Katharina Wyss è una regista svizzera. Si è laureata in regia cinematografica presso la German Film and Television Academy Berlin DFFB, dopo un MA in filosofia e storia del cinema presso la Freie Universität Berlin ed ENS e Sorbonne Nouvelle Paris. Il suo lungometraggio Sarah joue un loup-garou (Sarah plays a werewolf) è stato presentato in anteprima alla Settimana della Critica di Venezia 2017 e ha vinto diversi premi. Tra il 2019 e il 2020 ha insegnato alla German Film and Television Academy Berlin (DFFB) e alla ECAL/École cantonale dʼart de Lausanne. Il filmmaking di Katharina Wyss si basa su unʼampia ricerca. Per il suo nuovo progetto ha trascorso diverse settimane a Mosca e Lucerna e ha esaminato montagne di documenti negli archivi svizzeri e tedeschi. Dopo la conclusione dellʼindagine documentaria, scolpisce passo dopo passo la storia di finzione a partire dal materiale raccolto.

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