Fondazione Pastificio Cerere presenta Savage Architecture: Open Archive

4 Aprile 2022

Venerdì 8 Aprile 2022 la Fondazione Pastificio Cerere presenta Savage Architecture: Open Archive, una mostra collettiva a cura di ADS10, aperta al pubblico da sabato 9 Aprile a sabato 7 Maggio 2022 e primo appuntamento di The Archive Project, una programma di mostre a cura di CAMPO.

La mostra presenta i risultati della ricerca iniziata nel 2017 da ADS10 – Architecture Design Studio 10, un laboratorio che si muove a cavallo tra progettazione architettonica, indagine antropologica, sperimentazione didattica e pratiche curatoriali tenuto da Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Francesca Romana Dell’Aglio e Davide Sacconi al Royal College of Art di Londra.

Savage Architecture: Open Archive è un viaggio alla ricerca della ragione dell’architettura: un’indagine che mette in discussione la relazione con l’uomo e l’ambiente costruito per restituire un significato e un metodo alla pratica dell’architettura e per verificare se quest’ultima sia ancora uno strumento capace di sfidare le norme e i comportamenti imposti dalla condizione contemporanea.

La mostra indaga il concetto di archivio in relazione alla pratica architettonica e presenta un metodo per affrontare le infinite possibilità che si aprono davanti all’architetto. Invece di fare affidamento sulla capacità di computazione, sull’immediatezza dell’azione o sulla creatività della percezione, ADS10 propone di usare il potere dell’archivio come strumento di progettazione.
Gli archivi sono l’insieme di oggetti, documenti e informazioni raccolti nell’esplorazione di una questione: essi sono la definizione concreta di un campo d’indagine e allo stesso tempo di una posizione al suo interno. Pertanto, nella sua costruzione, il complesso legame che tiene insieme una collezione di materiali si precisa e si articola attraverso un processo di campionatura non-filologica, cioè lavorando attraverso analogie, giustapposizioni e genealogie. Usando la finzione narrativa, la precisione tecnica dei disegni e la dimensione evocativa dei modelli, l’archivio diventa uno strumento per costruire quella distanza dalla realtà storica che è essenziale ad una critica radicale delle condizioni esistenti e alla proposta di scenari alternativi. Così l’archivio fugge il pericolo dello storicismo rendendo la storia un orizzonte di liberazione.

ADS10 esplora e documenta rituali di scambio e produzione del sapere che avvengono nel paesaggio urbano, per proporre forme che possano ospitare e celebrare la presenza di queste attività emergenti nella città. Il progetto quindi, più che la soluzione di un problema dato, è la definizione di un campo di idee, significati e relazioni, che trovano nella forma architettonica la propria rappresentazione nella sfera pubblica. L’architettura è infatti sia la forma di produzione che il risultato di un sapere collettivo e il supporto materiale e simbolico di una necessità antropologica: inscenare riti e azioni collettive che esprimono il potere selvaggio di essere umani insieme.

In mostra sarà presentato un lavoro di ricerca organizzato in due parti: un’installazione realizzata attraverso una serie di modelli con disegni, immagini e video, e un libro-archivio che rappresenta un atlante del lavoro di ADS10.

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