Marx diede molto spazio alla dialettica tra produzione e mezzi di produzione.
Molto semplicemente penso che se i lavoratori (produttori) avessero POSSEDUTO i mezzi di produzione, tutto sarebbe andato a posto. Non diede spazio creativo al sistema di DISTRIBUZIONE.
Nel mondo artistico degli anni ’60 e ’70 il problema è che benché l’artista possieda i mezzi di produzione, come pittura o pennelli, talvolta persino un torchio da stampa, egli è escluso dal sistema di DISTRIBUZIONE altamente centralizzato del mondo dell’arte.
La genialità di George Maciunas fu la precoce scoperta di questa situazione postmarxista, e il suo tentativo di impadronirsi non solo dei mezzi di produzione ma anche del SISTEMA DI DISTRIBUZIONE del mondo dell’arte. Così esplose la nuova tensione dialettica degli anni ’60 e ’70, e cioè che spesso l’artista radicale più politicamente impegnato è sostenuto dal denaro più conservatore.
È Maciunas l’ultimo cowboy del mondo artistico? Persino un pessimista permanente come me non è d’accordo… Ero commosso quando durante un piccolo ricevimento ad Adelaide, in Australia, mi chiesero di spiegare tutto di FLUXUS. Pensai che se Fluxus era riuscito a sopravvivere così a lungo senza alcun sostegno da parte del mondo ufficiale dell’arte, noi DOVEVAMO AVER FATTO qualcosa di giusto… e pensai pure che il nome di Fluxus non doveva continuare… ogni spirito individuale fresco come Maciunas sfiderà le strutture del potere… e quest’uomo nuovo avrà successi e fallimenti, cioè quel che fu il tratto più notevole di Maciunas.
Ho scritto a Mrs. Brown che George tornerà, così come I’Armata Rossa tornò a Stalingrado. George, in ospedale, disse a Mrs. Brown, «l’Armata Rossa, da Stalingrado non si è mai mossa».
L’era postindustriale che verra sarà la strana ibrida società del tipo decentralizzato fatelo-da-voi di distribuzione, e della necessità materiale di un processo più centralizzato decisionale in un’area altamente tecnologica. Finché possiamo dire «II piccolo é bello»… qualcuno si ricorderà di Fluxus… e del nostro GM, che non è la General Motors, ma il suo opposto.
23 febbraio 1978