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Termini & condizioni
Agenda è una sezione di Arte e Femminismi pubblicata mensilmente su www.flash—art.it, a cura di Raffaella Perna. Agenda raccoglie una selezione di mostre nazionali e internazionali, libri, studi, etc. che alimentano la riflessione attorno ai femminismi nell’arte contemporanea.
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Maria D. Rapicavoli, The Other: A Familiar Story, 2020. Installazione video a due canali. Courtesy l’artista.
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Anetta Mona Chisa e Lucia Tkáčová, Caryatids, 2013. Stampa digitale. Dimensioni variabili. Courtesy le artiste.
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Betty Tompkins, Apologia (Caravaggio #1), 2018. Testo dipinto su una pagina strappata da un libro di storia dell’arte.
12 x 8 1/2 in. Courtesy l’artista e P·P·O·W, New York.
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Joiri Minaya, #dominicanwomengooglesearch, 2016. Veduta dell’installazione presso the Sunroom Project Space, Wave Hill, Bronx, New York. Fotografia di Stefan Hagen. Courtesy l’artista.
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Rajkamal Kahlon , Untitled Bandaged Pin Up, 2017. Dalla serie Do You Know Our Names.
Pittura su pagina di libro. 39.5 x 28 in. Courtesy l’artista.
“To Cast Too Bold a Shadow”, The 8th floor, New York, fino al 23 gennaio 2021
“To Cast Too Bold a Shadow” è la mostra organizzata da Sara Reisman con George Bolster e Anjuli Nanda attualmente in corso negli spazi di The 8th floor di New York e voluta dalla Shelley & Donald Rubin Foundation. Questa collettiva, che celebra il 100° anniversario del suffragio femminile americano, ha come tematica principale la misoginia che domina la nostra cultura. La mostra cerca al contempo di promuovere l’equità combattendo le discriminazioni di genere. Tra le artiste presenti: Anetta Mona Chisa & Lucia Tkáčová, Furen Dai, Tracy Emin, Hackney Flashers, Rajkamal Kahlon, Joiri Minaya, Yoko Ono, Maria D. Rapicavoli, Aliza Shvarts, Betty Tompkins, Mierle Laderman Ukeles.
Yoko Ono, IMAGINE PEACE, 2017. Bandiera commissionata come parte di Creative Time’s Pledges for Allegiance
Texas State Galleries, San Marcos, Texas. Fotografia di Rebecca Marino. Courtesy Creative Time.
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Stephanie Syjuco, Chromakey Aftermath (Standard Bearers), 2019. Stampa a pigmento. 101 x 76 cm. Courtesy l’artista.
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Betye Saar, Liberate (25 mammies), 2015. Tecnica mista. 30.5 x 28.8 x 6.3 cm. Fotografia di Brian Forrest. Courtesy l’artista e Roberts Projects, Los Angeles.
“Some Day in Now: Women, Art & Social Change”, NBMAA, New Britain, Connecticut, fino al 24 gennaio 2021
“Some Day in Now: Women Art & Social Change” presenta il lavoro di alcune artiste americane, tra cui Yoko Ono, Jenny Holzer e le Guerrilla Girls, che, attraverso la commistione tra parola e immagine, lavorano sull’emancipazione sociale. Tema fondamentale dell’esposizione è, anche in questo caso, il centenario del suffragio femminile in America e la conseguente celebrazione del 19° emendamento della Costituzione americana.
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Nilbar Güreş, Double Headed Snake – Queer Desire is wild, 2015. Cintura fatta a mano. 320 cm. Fotografia di Claudia Sauerstein. Courtesy l’artista.
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Sharon Kivland, The Foxes, 2020. Veduta dell’installazione presso ZAK – Zentrum für Aktuelle Kunst, Zitadelle Spandau. Fotografia di Claudia Sauerstein. Courtesy ZAK – Zentrum für Aktuelle Kunst, Zitadelle Spandau.
Miriam Lenk, Zweite Säule, 2018. Resina epossidica. 270 x 100 x 120 cm. Veduta dell’installazione presso ZAK, Zitadelle Spandau. Fotografia di Claudia Sauerstein. Courtesy ZAK – Zentrum für Aktuelle Kunst, Zitadelle Spandau.
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Sharon Kivland e Magret Eicher, “Disturbance: witch”. Veduta della mostra presso ZAK, Zitadelle Spandau. Fotografia di Claudia Sauerstein. Courtesy ZAK – Zentrum für Aktuelle Kunst, Zitadelle Spandau.
“Disturbance: witch”, ZAK – Center of Contemporary Art / Gallery / Upper Floor, Spandau Citadel, Berlino, fino al 27 dicembre 2020
Al ZAK – Center of Contemporary Art a Berlino la collettiva “Disturbance: witch”, a cura di Alba D’Urbano e Olga Vostretsova, racconta la stregoneria dal punto di vista dell’arte contemporanea, focalizzandosi sul fattore di disturbo e sugli elementi di mistero e di irrazionalità insiti nella figura della strega, ovvero nella storia di quelle donne che si oppongono ai ruoli tradizionali. In mostra lavori di: Jamika Ajalon, Tina Bara and Alba D’Urbano, Emilio Bianchic, Anna and Bernhard Blume, Johanna Braun, Barbara Breitenfellner, Lysann Buschbeck, Sarah Decristoforo, Veronika Eberhart, Margret Eicher, Valerio FiguccioParastou Forouhar, Gluklya, Nilbar Güres, Horst Haack, Orsi Horváth, Emily Hunt, Isabel Kerkermeier, Sharon Kivland, Miriam Lenk, Libera Mazzoleni, Franziska Meinert, Lambert Mousseka, Lisl Ponger, Protektorama, Suzanne Treister, VIP and Carolin Weinert.
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Marzia Migliora, La gabbia, 2019-2020. Elementi in ferro e legno, paglia, paraocchi, scatola per diorami, blocco di sale inciso, ferro e coda di cavallo. 265 x 300 x 300 cm. Fotografia di Renato Ghiazza. Courtesy l’artista e Museo MA*GA, Gallarate.
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Marzia Migliora, Paradossi dell’abbondanza, 2020. 24 disegni, tecnica mista e collage. 42 x 29 cm. 3 carrelli da mensa, vassoi, vetri, vasca, terra. ø 300 cm. Fotografia di Renato Ghiazza. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli.
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Marzia Migliora, Lo spettro di Malthus, 2020. Video installazione di realtà virtuale, suono ASMR, colore, animazione. 4’30’. Dispositivo Oculus, sale, sgabello, vasca. ø 250 cm. Fotografia di Renato Ghiazza. Courtesy l’artista e Museo MA*GA, Gallarate.
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Marzia Migliora, Paradossi dell’abbondanza #11, 2017-2020. Disegno, collage e tecnica mista su carta. 29 x 42 cm. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli.
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Marzia Migliora, Paradossi dell’abbondanza #16, 2017-2020. Disegno, collage e tecnica mista su carta. 29 x 42 cm. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli.
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Marzia Migliora, dalla serie Lo spettro di Malthus, disegno di progetto #2, 2020. Tecnica mista. 308, 90 x 135 cm. Courtesy: l’artista; Igav, Torino; e Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli.
“Marzia Migliora. Lo spettro di Malthus”, Museo MA*GA, Gallarate, fino al 13 dicembre 2020
Al Museo MA*GA di Gallarate, è in mostra la personale di Marzia Migliora a cura di Matteo Lucchetti. La mostra, che ruota attorno a un progetto ambientato nelle miniere di salgemma di Petralia e Racalmuto, si articola in un percorso site specific e attraverso installazioni ambientali. Il titolo del progetto espositivo si ispira all’economista e demografo inglese Thomas Malthus e alle sue teorie elaborate nel 1798 in Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società.
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Claire Fontaine, Beauty is a ready-made, 2020. Materiali misti (tubo a led, metalli, attrezzatura elettrica). 31 x 462,2 cm. Collezione privata. Fotografia di Daniele Molajoli. Courtesy La Fondazione, Roma.
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Pasquarosa, Angelina, 1915. Olio su tela. 50 x 50 cm. Fotografia di D. Molajoli. Courtesy La Fondazione, Roma.
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Marinella Senatore, Sisterhood (The School of Narrative Dance, Sweden), 2020. Video, HD, colore stereo. 2′ 34′. Fotografia di Daniele Molajoli. Courtesy La Fondazione, Roma.
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Claire Fontaine, We are all, 2012. Serigrafia e vernice spry. 91.3 × 91.3 cm. Fotografia di D. Molajoli. Courtesy La Fondazione, Roma.
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Marinella Senatore, Untitled, 2020. 26 tele stampate e acrilico su tela. 40 x 40 cm. Fotografia di Daniele Molajoli. Courtesy La Fondazione, Roma.
“Claire Fontaine-Pasquarosa-Marinella Senatore”, La Fondazione, Roma, fino al 16 gennaio 2021
L’esposizione collettiva “Claire Fontaine-Pasquarosa-Marinella Senatore”, curata da Pier Paolo Pancotto presso i nuovi spazi de La Fondazione a Roma, mette in relazione tre modi differenti di intendere i temi della libertà individuale e dell’emancipazione femminile, proponendo un dialogo fra le opere di artiste di diverse generazioni, che focalizzano la loro attenzione sulla politica e sulla differenza di genere.
“Prima donna. Margaret Bourke-White”, Palazzo Reale, Milano, fino al 14 febbraio 2021
“Prima donna. Margaret Bourke-White” è la mostra, a cura di Alessandra Mauro, attualmente in corso a Palazzo Reale a Milano. L’esposizione, con oltre cento immagini provenienti dall’archivio Life di New York e divise in undici gruppi tematici, racconta la vita e la carriera di una delle figure più importanti del fotogiornalismo internazionale. Le fotografie di Bourke-White saranno accompagnate da documenti, immagini personali e materiale video.
Lara-Vinca Masini – Scritti scelti 1961-2019. Arte Architettura Design Arti applicate, GLI ORI, Pistoia 2020 Lara-Vinca Masini – Scritti scelti 1961-2019. Arte Architettura Design Arti applicate è il volume pubblicato lo scorso maggio da GLI ORI – Editori Contemporanei – Pistoia, a cura di Alessandra Acocelle e Angelika Stepken. Il libro racconta in modo puntuale la lunga attività di critica di Lara-Vinca Masini e raccoglie un’ampia selezione di testi scritti, dagli articoli su giornali alle riviste specializzate fino ai cataloghi di mostre e alle relazioni per convegni e conferenze.
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