Fondazione ICA Milano presenta, venerdì 25 e sabato 26 marzo 2022, il secondo appuntamento della Scuola di Filosofia ICA Milano, il programma di workshop e seminari collettivi che raccoglie la sfida di introdurre il pensiero filosofico all’interno di un istituto consacrato alle arti e alla cultura contemporanee.
Diffusa in molte pratiche artistiche e adoperata da critici e curatori, la filosofia permea il discorso pubblico attorno alle tematiche esistenziali, sociali, politiche ed ecologiche più urgenti del contemporaneo. Ciò nonostante, il suo spazio d’espressione si rivela spesso marginale e per lo più limitato all’ambito accademico. La Scuola di Filosofia ICA Milano realizza, con un calendario articolato in diversi cicli, uno spazio aperto dove protagonista è il pensiero e la sua circolazione. Ciascuna edizione, sviluppata nel corso di due giornate, diviene un angolo di riflessione in cui forgiare e affilare gli strumenti critici di cui necessitiamo per orientarci nella realtà.
Il programma, a cura di Riccardo Venturi in collaborazione con Fondazione ICA Milano, è stato inaugurato nel 2021 con un workshop digitale condotto da Felice Cimatti e mirato ad approfondire il tema del “vivente”. Alla sua seconda edizione e rinnovando il carattere collettivo e unificante che la contraddistingue, la Scuola di Filosofia ICA Milano torna in presenza con un seminario in lingua italiana, che avrà luogo negli spazi di Via Orobia 26.
La Scuola di Filosofia ICA Milano si rivolge a chiunque si interessi alla filosofia e ai suoi molteplici “innesti” nella sfera artistica. In un’ottica plurale e orizzontale, il seminario non richiede alcuna precondizione per partecipare. È una Scuola di filosofia aperta a chiunque abbia a cuore il pensiero. Si indirizza così a coloro che, indipendentemente dalla loro formazione e dalla loro pratica, sia essa artistica, critica o teorica, nutrono un interesse profondo per la tematica trattata.
Tema centrale dell’appuntamento è la valutazione, affrontata e indagata da Elettra Stimilli e Fulvia Carnevale del collettivo Claire Fontaine attraverso l’analisi di tre differenti attività umane che vi si relazionano: lo scambio, il dono e il debito. La definizione del valore dal punto di vista economico e le questioni filosofiche che ne derivano sono al centro di un’indagine che si articola attraverso l’analisi di tre attività, strettamente collegate alla questione economica della valutazione – lo scambio, il dono e il debito.
La prima parte del seminario è dedicata al rapporto tra valutazione e scambio. Il primo a ragionarvi in termini economici fu il filosofo Adam Smith, che applicò la distinzione tra “oggetti d’uso” e “mezzi di scambio” al problema della valutazione. A partire dalle teorie di Smith, il percorso propone un affondo nell’istituzione del mercato come fenomeno collettivo e nella relazione dello scambio, intesa come frutto di una mediazione con l’oggettività del valore.
Fulcro della seconda parte è la differenza tra scambio e dono. Pur trattandosi di una forma di scambio, il dono si rivela un fenomeno complesso in grado di coinvolgere fattori economici, giuridici, religiosi, e psicologici. Si differenzia quindi dal baratto in ragione dell’economia che ne deriva, caratterizzata da una forte componente sociale che esprime rapporti di forza e di prestigio.
Nella terza parte il seminario affronta il tema del debito, evidenziando come questo si avvicini più al dono che allo scambio. In questa ultima fase, il percorso mira a sottolineare come la relazione economica sia originariamente connessa a un fatto sociale che, per quanto mirato all’accrescimento di ricchezze o prestigio, non sarà mai esclusivamente incentrato attorno alla mera soddisfazione di un bisogno. Ciò che muove la relazione economica coincide con il fatto stesso di mettere in campo gli aspetti comunicativi che caratterizzano l’agire umano, quegli elementi a partire dai quali ha origine il processo della “valutazione”.